Dimensionamento scolastico: rinviato l’incontro, i sindaci non trovano l’accordo. Proteste a Modica di genitori e docenti

Per manifestare la contrarietà, avviata anche una raccolta firme.

La questione del dimensionamento scolastico, di cui c’eravamo occupati ancor prima che il Comune di Modica approvasse la delibera definitiva (leggi articolo qui) sta suscitando una vera e propria rivolta popolare.

Soprattutto da parte dei genitori e dei docenti di quegli Istituti che pagheranno sulla propria pelle le decisioni prese da Palazzo San Domenico.

Ma il problema non è solo di Modica. Il dimensionamento, infatti, sta interessando quasi tutti i comuni della provincia, ed in particolare Ragusa, che sta subendo i maggiori tagli. Qui infatti rischiano di scomparire, o comunque di venire accorpati, ben sei circoli didattici.

Tutte problematiche che sono state affrontate ieri durante l’incontro che si è tenuto all’Ufficio Scolastico Regionale Ambito Territoriale di Ragusa alla presenza di alcuni sindaci dei comuni iblei, dei sindacati, di alcuni dirigenti scolastici e dei rappresentanti della consulta provinciale.

I circoli didattici in provincia devono scomparire

La Dirigente dell’Ufficio scolastico provinciale è stata chiara: i circoli didattici di tutta la provincia devono scomparire e quindi accorpare gli istituti è necessario.

Una decisione che non può essere cambiata ma che però può avvenire in maniera diversa seguendo determinati principi e criteri che ad oggi sembrano essere stati ignorati.

I sindacati hanno espresso la loro contrarietà alle decisioni intraprese in alcuni comuni, come quello di Modica, anche se durante l’incontro l’assessore Chiara Facello ha sostenuto il contrario dichiarando che la delibera approvata dalla giunta ha avuto l’ok dei sindacati.

Quest’ultimi hanno smentito la dichiarazione dell’assessore modicano e il nostro articolo dimostra che, in effetti, i sindacati non solo avevano espresso parere contrario ma avevano anche dato una soluzione alternativa. (Leggi qui).

Ma il vero problema sta nella mancanza del coinvolgimento dei docenti e dei genitori che non sono stati invitati ai famosi tavoli di confronto dove poi sono state prese le decisioni. Decisioni che quindi sono calate dall’alto.

400 docenti perderanno il posto o verranno trasferiti

Ed è proprio questo uno dei punti emersi durante l’incontro. È stato proprio il dirigente dell’Istituto Quintino Cataudella di Scicli Enzo Giannone a mettere in evidenza come siano state fatte azioni e prese decisioni senza sentire tutti gli interessati in particolare genitori e lavoratori del settore. Sono più di 400 i docenti infatti che o perderanno il posto o verranno trasferiti.

Tornando a Modica, in particolare, in questi giorni proprio alcuni docenti sostenuti anche dai genitori dell’Istituto Comprensivo “S. Marta – E. Ciaceri” hanno deciso di avviare una raccolta firme per sensibilizzare quante più persone possibili nei confronti di un provvedimento che, come detto, avrà notevoli ripercussioni sugli alunni e anche sul futuro di molti di loro.

Istituti penalizzati, malgrado le proteste

L’Istituto Comprensivo Santa Marta Ciaceri, infatti è certamente il più penalizzato dai futuri cambiamenti.

La decisione del Comune di creare un nuovo Istituto Comprensivo accorpando alla scuola ‘Piano Gesù’ il plesso della ‘De Amicis’, ha fatto sì che per fare quadrare i numeri, il plesso di Sant’Elena, venga aggregato all’Istituto Carlo Amore.

L’evidente antidemocraticità della delibera-scrivono i docenti dell’Istituto- emerge dal fatto che nei termini in cui è scritta non presuppone alcuna modifica o proposta di rimodulazione atta a leggere adeguatamente il territorio, le diversificate esigenze delle famiglie degli alunni, le professionalità docenti coinvolte, in dispregio dei principi democratici sanciti dalla nostra Costituzione. A nostro avviso tale delibera viola i diritti dei principali protagonisti della nostra istituzione scolastica e cioè gli allievi, non garantendogli il principio della “continuità didattica” nel loro percorso di crescita e di apprendimento e la possibilità di concludere serenamente il proprio percorso scolastico in un plesso che li ha sempre accompagnati dall’infanzia alla scuola secondaria di I grado, grazie al lavoro di squadra degli insegnanti curriculari di tutti i gradi scolastici, i quali vedono così vanificati gli sforzi di un impegno educativo che dura da anni; tale effetto inoltre si ripercuoterà con effetto domino su tutti gli alunni degli altri plessi del nostro istituto, che a cascata verranno interessati dallo spostamento degli insegnanti”.

Tale delibera– proseguono- non tiene conto neanche del principio di “territorialità”, visto che all’Istituto Comprensivo S. Marta – E. Ciaceri viene tolto il plesso di S. Elena per sostituirlo con due plessi ubicati nella zona Sorda, lontani dalla sede centrale sia come ubicazione che come utenza e caratteristiche logistiche e organizzative. Gravissima la decisione di togliere alla nostra istituzione scolastica un intero corso di scuola secondaria di I grado in un plesso che conta quattro classi, senza proporre una alternativa. Infatti, la delibera non prevede NESSUNA sostituzione o cambio, assegnando al nostro istituto plessi che hanno solo la scuola dell’infanzia e la primaria, danneggiando di fatto e fortemente il nostro istituto, portandolo a perdere tantissime ore di insegnamento e di conseguenza numerosi posti di lavoro. Come alternativa alla delibera- concludono- proponiamo quindi un tavolo tecnico di confronto che tenga conto del punto di vista delle famiglie degli alunni coinvolti e dei docenti

Intanto la riunione è stata ulteriormente rinviata, a giorno 21 novembre.

Pare, infatti, che i sindaci chiamati ad esprimere il loro voto, non abbiamo trovato un accordo fondamentale dal quale dovrà fuoriuscire una proposta condivisa da presentare a Palermo.

Ed è li che si gioca la partita decisiva e ovviamente siamo tutti consapevoli che l’influenza del deputato regionale Ignazio Abbate sarà determinante nella decisione finale. Questo vorrà dire che a poco serviranno le proteste o le prese di posizione perché la scelta è stata fatta, e non oggi ma già dieci anni fa quando lo stesso Abbate da sindaco prese delle decisioni di cui oggi molti piangono le conseguenze.

carlo amore, chiara facello, Comune di Modica, comune di ragusa, De Amicis, Enzo Giannone, ignazio abbate, istituto comprensivo plesso s.marta -ciaceri, piano Gesù, quintino cataudella, sant'elena, scicli, sindacati, sindaci, ufficio scolastico provinciale

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *


PUBBLICITÀ

Collabora con noi

Vuoi pubblicare un annuncio o effettuare una segnalazione?



Il Domani Ibleo © 2021. Tutti i diritti riservati. Designed by Ideology Creative Studio 

La testata e la linea grafica della testata è stata realizzata da Ariel Garofalo. www.arielgarofalo.com Email: arielgarofalo@gmail.com

Change privacy settings