Quasi 40 milioni, dei cento totali stanziati dal governo nazionale alla sanità siciliana, sono stati destinati a Ragusa ed in particolare alla realizzazione del secondo monoblocco ospedaliero.

Il ministero della Salute ha completato a novembre, dopo oltre un anno di istruttoria, l’approvazione del piano di investimento delle risorse liberate.

“Un atto di buona amministrazione perché consente l’utilizzazione delle somme restituite dai progetti certificati, come il San Marco di Catania – afferma Ruggero Razza, l’ex assessore regionale della Salute del governo Musumeci.”

Da Roma dunque è arrivato l’ok alla programmazione delle risorse liberate dalla giunta del presidente Musumeci nel dicembre 2021 e l’augurio adesso è che si proceda velocemente a emanare il decreto di finanziamento e che si dia mandato alle aziende di non perdere tempo perché di tempo se ne è già perso anche troppo. 

La parte più consistente, come detto, quasi 40 milioni di euro sono destinati a Ragusa, 30 sono destinati al Cefpas a Caltanissetta e poi ancora fondi per il Cis di Pergusa e ad altri interventi lungamente attesi.

Un atto di buona sanità che interessa il territorio ibleo, ma che da qui a diventare realtà, sappiamo quanto sia difficile. Ricorderanno i nostri lettori le difficoltà avute nella realizzazione del primo monoblocco costato circa 50 milioni di euro, su un progetto degli anni ’90.

Era il 12 novembre del 2005 quando venne posta la prima pietra della costruzione dell’ospedale Giovanni Paolo II. Tra stop, ripartenze, sequestri e gare d’appalto i lavori si conclusero nel 2011, vennero formalmente consegnati all’asp nel 2012, ma alla inaugurazione, (quella vera) si arrivò solo il 23 ottobre 2018.

Tredici anni per la realizzazione di un ospedale, tempi vergognosi. Accogliamo dunque con grande speranza la notizia del finanziamento, ma da qui ad esprimere soddisfazione, la strada è lunga e tortuosa, nel frattempo speriamo anche si trovi disponibile anche qualche medico.