Generoso fino alla fine: Kebba Secka, arrivato a Pozzallo con un barcone, ha donato i suoi organi
Kebba Secka, il giovane migrante arrivato con un barcone al porto di Pozzallo dopo essere stato soccorso nel Mediterraneo quando aveva 17 anni e morto a seguito di un incidente stradale a Chiaramonte Gulfi, ha stupito per la sua generosità anche da morto.
Una volontà, quella di donare gli organi, che aveva espresso da subito, al momento della prima registrazione al Comune di Vittoria per la consegna della carta d’identità.
Da tutti conosciuto come Kebbis, il giovane è morto il 13 dicembre all’ospedale Cannizzaro di Catania dopo essere stato travolto mentre era in moto la notte del sei dicembre a Chiaramonte Gulfi, dove faceva il mediatore per la cooperativa Fo.Co.
Accertata la morte cerebrale, avendo verificato la presenza del consenso dato all’anagrafe, i medici e gli operatori del Coordinamento locale trapianti, in stretta collaborazione con il Centro regionale trapianti, hanno attivato la procedura di donazione.
Sono stati prelevati così il cuore, il pancreas, il fegato, i reni e le cornee; queste ultime sono state prelevate dagli specialisti oculisti dell’Azienda Cannizzaro, mentre per gli altri prelievi sono intervenute équipe di diverse aziende sanitarie.
Alessandro Brullo e Noemi Favitta della cooperativa Fo.Co arrivati a Catania per ringraziare i medici ricordano il suo sorriso: “Era contagioso, continua a far parlare di sé”
Anche i medici dell’Azienda ospedaliera Cannizzaro sono rimasti profondamente colpiti ed estremamente grati verso il donatore, persona altruista e generosa. Il suo ultimo gesto d’amore permetterà a diverse persone di tornare a una vita piena.
La comunità di Chiaramonte Gulfi ha deciso di avviare una raccolta di fondi per permettere il rientro della salma in Gambia, rispettando la volontà della madre di Kebbis, il minimo che la collettività possa fare.
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