La Chiesa di San Biagio a Comiso avrà un nuovo impianto di illuminazione, sabato l’inaugurazione
Comiso si prepara a vivere la festa liturgica di San Biagio patrono della città e della gola. Diversi i momenti celebrativi e di festa.
Nella giornata di sabato 3 febbraio è in programma alle 19.30 la prima accensione dell’illuminazione prospettica della chiesa. L’opera è stata donata dal dott. Piero Maria Antonio Iurato e figli in onore dei genitori Biagio Iurato e Rosa Piluso, devoti al patrono.
Previste in totale nove funzioni religiosi a partire dalle 8 del mattino fino alle 19.30, alla fine di ogni celebrazione sarà possibile ricevere la benedizione della gola.
La chiesa sarà aperta per l’intera giornata, dalle 7 alle 21. Inoltre, il rettore, don Innocenzo Mascali, informa che la concelebrazione eucaristica delle 11 sarà presieduta dal vicario generale della diocesi, mons. Roberto Asta.
Il martire Biagio è ritenuto dalla tradizione vescovo della comunità di Sebaste in Armenia al tempo della “pax” costantiniana. Il suo martirio, avvenuto intorno al 316, è perciò spiegato dagli storici con una persecuzione locale dovuta ai contrasti tra l’occidentale Costantino e l’orientale Licinio.
Nell’VIII secolo alcuni armeni portarono le reliquie a Maratea (Potenza), di cui è patrono e dove è sorta una basilica sul Monte San Biagio. Il suo nome è frequente nella toponomastica italiana – in provincia di Latina, Imperia, Treviso, Agrigento, Frosinone e Chieti – e di molte nazioni, a conferma della diffusione del culto. Culto che ha trovato terreno molto fertile anche a Comiso.
Avendo guarito miracolosamente un bimbo cui si era conficcata una lisca in gola, è invocato come protettore per i mali di quella parte del corpo. A quell’atto risale il rito della “benedizione della gola”, compiuto con due candele incrociate.
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