Grande Guerra: Salvatore Caporlingua, l’eroe del piroscofo Letimbro originario di Modica
La sua biografia pubblicata dal giornalista Vincenzo Grienti con Gerardo Severino, edizione Akkuaria
Una storia poco conosciuta quella di Salvatore Caporlingua, l’eroe coraggioso del Letimbro.
Un episodio che accade sullo sfondo della Grande Guerra quando l’allora Regia Guardia di Finanza, Corpo combattente alla stregua delle altre Armi,Corpi e Specialità sia del Regio Esercito che della Regia Marina, diede il suo contributo nel primo conflitto mondiale.
Le Fiamme Gialle subirono notevolissime perdite. Accanto alle migliaia di vittime di quella tragica ecatombe ci furono anche tanti altri eroi che il giornalista modicano Vincenzo Grienti e il colonnello Gerardo Severino, già direttore del Museo Storico della Guardia di Finanza di Roma e storico militare, hanno tirato fuori dagli archivi polverosi della storia.
Non è la prima volta che Grienti e Severino, due segugi degli archivi, raccontano di Modica e delle Fiamme Gialle. Stavolta ripercorrono la vita e le gesta di Caporlingua, un coraggioso finanziere che una lapide ricorda a Marina di Ragusa.
Era un ventisettenne nato nella città della Contea il 2 luglio 1889. Egli difese fino all’estremo sacrificio il piroscafo sul quale era imbarcato,colpito durante il viaggio verso Siracusa, scendendone per ultimo. La Guardia di Finanza, che nel secondo dopoguerra gli intitolò la caserma di Marina di Ragusa, allora sede di un Comando di Brigata del Corpo.
Il libro di Severino e Grienti punta a far conoscere, soprattutto alla città di Modica, che non ha ancora dedicato una via al coraggioso finanziere, chi è stato veramente SalvatoreCaporlingua: un uomo coraggioso a 360 gradi, un valoroso che aveva dimostrato la sua determinazione già durante pochi anni trascorsi in Finanza prima del congedo, ma anche un uomo amante della vita e dello studio, con tante prospettive future.
Salvatore Caporlingua, una volta richiamato in servizio,con l’entrata in guerra dell’Italia, seppe essere un soldato fra isoldati, un combattente leale e puro: un generoso siciliano che accettò di sacrificare la propria esistenza in un momento particolarmente grave per il suo Paese, lottando, quindi, sino alla fine pur di difendere centinaia di inermi cittadini colpiti da un nemico crudele, che non aveva esitato a far fuoco contro un modesto piroscafo postale, pur di vendicare l’onta subita.
Gerardo Severino, Grande Guerra, Museo Storico, Regia Marina, Vincenzo Grienti