Illustrato a Ragusa il Dossier Statistico sull’Immigrazione 2023: ecco i dati più significativi
Ieri nel corso di un convegno a Ragusa sono stati presentati i dati più significativi del Dossier Statistico sull’Immigrazione. Durante la giornata si è approfondito il fenomeno migratorio con uno sguardo attento alla realtà siciliana.
Il Dossier Statistico sull’immigrazione, realizzato come ogni anno dal Centro Studi e Ricerche IDOS, è un documento utile che approfondisce il fenomeno migratorio su tutto il territorio nazionale. L’obiettivo del dossier è quello di diffondere una visione dell’immigrazione sempre più vicina alla realtà, in particolare il documento analizza le dinamiche del lavoro, dell’accoglienza, dell’integrazione nei territori.
Alla presentazione dei dati sono intervenuti il Segretario Generale Fai Cisl Ragusa Siracusa Sergio Cutrale, Luca Di Sciullo Presidente del Centro Studi e Ricerche IDOS. Ha concluso l’evento il Segretario nazionale Fai Cisl Mohamed Saady.
I Dati emersi dal Dossier 2023
Nel 2023 gli stranieri residenti in Sicilia sono passati da 186.195 a 184.605 dei quali donne, il 47%, la presenza straniera rispetto alla popolazione residente è pari al 3,8 %, rimanendo sempre inferiore alla metà della percentuale nazionale dell’8,5%.
Si registra un calo di oltre il 3% nelle province di Palermo, Catania e Caltanissetta, mentre vi è un incremento di circa il 2% nelle province di Agrigento, Ragusa ed Enna.
Le provenienze della popolazione immigrata
Un altro dato presentato nel corso del convegno riguarda le provenienze della popolazione immigrata. Solo 8 cittadinanze in Sicilia, superano i 5 mila residenti e insieme rappresentano il 70% dell’intera popolazione immigrata e presente nella regione.
La collettività più numerosa è quella Romena (45.895) che rappresenta il 25% circa della popolazione immigrata con cospicua presenza nelle province di Catania e Ragusa (oltre 7000). Ma in provincia di Ragusa la comunità più rappresentata è quella Tunisina con quasi 9000 residenti impiegati soprattutto nel settore agricolo.
Un’altra presenza rilevante altresì in Sicilia è la comunità Marocchina (circa 16.000), la comunità srilankese con oltre 12.000 residenti, seguite dalle comunità albanese (10.600 residenti), bangladese (oltre 10.000), cinese (oltre 7.000) nigeriana (5.160).
Immigrati e occupazione, principalmente agricoltura
La percentuale degli occupati stranieri sul totale è rimasta pressoché invariata (dal 5,3% del 2021 al 5.2% del 2022). Il 29,3% dell’intera forza lavoro immigrata è occupata nel settore agricolo, il 61,3% nel settore dei servizi in generale, ed il restante 9,4% nell’industria che ha registrato un considerevole incremento soprattutto nel comparto edilizio.
La necessità di percorsi di inclusione e integrazione
“Proprio in questi giorni tre imprenditori sono stati arrestati nel blitz anti-caporalato dei carabinieri del Nucleo Investigativo del comando provinciale di Ragusa e del Nucleo Ispettorato del Lavoro, coordinato dalla procura. È evidente, quindi, che il fenomeno va monitorato costantemente, con maggiori controlli, ispezioni, sanzioni. – ha sottolineato il Segretario Generale Fai-Cisl Ragusa Siracusa Sergio Cutrale – Ma va potenziata anche la collaborazione tra sindacati, associazionismo, istituzioni. Un esempio positivo, è il nuovo centro di accoglienza inaugurato a Genisi pochi giorni fa, che ospiterà giovani lavoratori vittime di caporalato.
Secondo Sergio Cutrale bisogna promuovere politiche al fine di concretizzare percorsi di inclusione e integrazione delle nuove forme migratorie. Molte volte infatti queste vengono viste come un’emergenza o un pericolo da cui difendersi, piuttosto che come una risorsa con cui collaborare.
Luca Di Sciullo, presidente del Centro Studi IDIOS aggiunge che “è sui territori che si gioca la riuscita delle politiche di integrazione e dove conoscenza e azione devono essere promosse insieme, per combattere sfruttamento e segregazione lavorativa dei lavoratori immigrati e per costruire maggiore equità e giustizia sociale”
Il presidente Luca Di Sciullo sottolinea che il Dossier Stattisco è frutto di una solida collaborazione tra IDOS e Fai Cisl, che mira a diffondere in maniera strategica e mirata uno strumento conoscitivo a sostegno di una visione lungimirante e consapevole sul fenomeno migratorio.
Mohamed Saady, segretario nazionale Fai Cisl, bisogna garantire “legalità, applicazione del contratto, formazione e sicurezza”
Ha concluso i lavori il Segretario nazionale Fai Cisl Mohamed Saady il quale ha sottolinea come: “i lavoratori immigrati in agricoltura sono oltre 360 mila su 1 milione, e le prospettive sono di 500mila entro il 2030. In agricoltura sono ancora troppe le forme di irregolarità a danno dei lavoratori immigrati, come sindacato facciamo la nostra parte per garantire forme di legalità, applicazione del contratto, formazione e sicurezza, anche in diverse lingue per favorire l’integrazione”.
Per il Segretario Nazionale Saddy è necessario monitorare l’intermediazione lavorativa, partendo dal reale fabbisogno, favorire gli ingressi regolari superando la logica del click day, accelerare sulle pratiche per la regolarizzazione, migliorare la qualità dei servizi offerti.
“Su tutto questo – ha concluso il segretario nazionale Saady – come Fai Cisl siamo in prima linea da tempo. Per questo rilanciamo, anche sul territorio, il nostro numero verde 800.199.100 dove segnalare ogni forma di sfruttamento e illegalità”.
Un convegno molto partecipato e sentito
Alla giornata di presentazione hanno preso parte molti addetti ai lavori, oltre che numerose autorità. Presenti la Segretaria Generale della Cisl Ragusa Siracusa Vera Carasi, il Sindaco di Ragusa Peppe Cassì accompagnato dall’Assessore ai servizi sociali Elivira Adamo. Il Sindaco di Scicli Mario Marino, l’Assessore ai servizi sociali di Modica Chiara Facello. Presenti anche diversi esponenti delle chiese cristiane Domenico Leggio Direttore Caritas Ragusa, Giovanna Scifo responsabile Mediterranean Hope Casa delle Cultura di Scicli, Dorothea Muller membro Tavola Valdese e Pastora della Chiesa Metodista di Scicli.
Hanno preso parte al convegno anche Filiberto Fracchiolla, dirigente ufficio immigrazioni per la Questura di Ragusa, Tommaso Mondello dirigente dell’ufficio immigrazione Prefettura Ragusa e Calogero Fasulo, direttore Coldiretti Ragusa.
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