Si è svolto ieri a Palazzo della Cultura il convegno dal tema “Difficoltà o disturbo: un approccio sistemico” organizzato dall’ODV Bisogni Familiari Speciali in collaborazione con l’Istituto comprensivo Santa Marta-Ciaceri e con la partecipazione del Comune di Modica.

Davanti a una sala gremita, grazie alla presenza numerosa degli insegnanti di ogni ordine e grado, gli interventi dei relatori, la Dirigente dott.ssa Grazia Basile, dott.ssa Torchi Elvira, Dott.ssa Giusi Sipione, dott.ssa Venera Padua e la dott.ssa Mariella Frasca, hanno posto l’attenzione sull’importanza di un lavoro sinergico tra scuola, famiglia, terapisti e servizi affinché il bambino o la bambina vengano presi in carico totalmente e visti nella loro unicità.

“Spesso alla scuola-ha affermato nel suo intervento la dirigente Basile- viene richiesto di sostituire le altre istituzioni e di farsi carico di problematiche complesse relative alla neuro divergenza quando ancora essa non è stata certificata o per ritardi burocratici o perché la famiglia non è ancora pronta. E la scuola lo fa ma avrebbe bisogno di un aiuto da parte dei servizi sociosanitari per rendere più efficace e tempestivo l’intervento”

“Il convegno si inserisce all’interno delle iniziative- afferma la Presidente di Bisogni familiari speciali Elvira Torchi–che l’organizzazione di volontariato, sin dalla sua nascita sta portando avanti in collaborazione con le scuole del territorio per raggiungere insegnanti e genitori in quanto principali attori della crescita dei bambini e della loro formazione e qui di con un ruolo centrale nell’ inclusione reale dei bambini con bisogni educativi speciali. Soltanto se scuola e famiglia collaborano e se gli insegnanti sono disposti ad un confronto reale con i genitori e con i terapisti dei bambini-continua Elvira Torchi- l’azione terapeutica può essere efficace perché sperimentata in tutti i contesti” La dott.ssa Torchi nel suo intervento ha inoltre sottolineato la necessità delle famiglie di essere accompagnate e sostenute in questo percorso “Che– ha spiegato- parte dall’accettazione e poi passa attraverso la presa in carico. Spesso dopo la diagnosi sono lasciate sole e non sanno cosa fare. Il contatto con altri genitori o con personale specializzato può essere fondamentale ed è per questo che Bisogni familiari è nata”

La dott.ssa Giusi Sipione ha posto invece l’accento sull’importanza delle parole e di come difficoltà e disturbo sono spesso confuse e invece rappresentano due aspetti diversi che vanno affrontati con strumenti diversi. “In entrambi i casi – ha dichiarato la Sipione- non si deve perdere di vista la persona cioè il bambino o la bambina che abbiamo davanti e soprattutto l’atteggiamento positivo e propositivo che porta poi gli insegnanti ad agire”

“Gli insegnanti sono, sin dalla prima infanzia osservatori privilegiati– ha sottolineato la dott.ssa Mariella Frasca– che non si devono però farsi trarre in inganno da comportamenti atipici ma contestualizzarli, cercare approcci nuovi e stimolanti perché non tutte le difficoltà diventano un disturbo. D’altra parte, un intervento tempestivo può diventare molto più efficace e in ogni caso non rappresenta mai un danno per il bambino o la bambina”

Importante la presenza al tavolo dei relatori della dott.ssa Venera Padua come medico pediatrico e come prima firmataria della legge a tutela dei soggetti con neuro divergenze relative allo spettro autistico. La dottoressa nel suo intervento ha posto l’accento sull’importanza della presenza delle famiglie “che– ha sottolineato- sono i soggetti che vivono in prima persona la diagnosi e il cambiamento generale che avviene in tutti i componenti”.

Fondamentale il dialogo con le istituzioni e un’azione di sollecitazione continua per essere attori di un cambiamento e per far sì che le risorse economiche vengano dirottate verso i servizi a favore delle famiglie.