Ance Ragusa lancia l’allarme dopo il decreto legge “Taglia Crediti”
Ance Ragusa esprime tutta la sua preoccupazione sulle ripercussioni nel comparto costruzioni dopo l’approvazione, nei giorni scorsi, del decreto legge “taglia crediti”.
“Ci sentiamo sotto assedio. Sul versante del mercato privato il Decreto Legge 39, “taglia crediti”, interviene ancora una volta sul superbonus, tagliando la cifra, con ripercussioni nel comparto costruzioni, anche nel nostro territorio, che pure, negli ultimi tempi, aveva visto una ripresa”.
Lo evidenzia il presidente di Ance Ragusa, Giorgio Firrincieli, in merito all’ultimo Decreto sul Superbonus, che è ormai operativo.
“Sono numeri che certificano, di fatto, la vera e propria schizofrenia normativa che sta accompagnando questa disposizione di norme che, con il Decreto pubblicato lo scorso Venerdì santo (oseremmo dire Decreto “della crocifissione”) sembra chiudere ogni spiraglio – prosegue Firrincieli – Ora, però, andrebbe aperta una nuova fase e il Governo deve saper fare una seria riflessione sul riordino dei bonus edilizi anche per rispondere alla direttiva “Case Green”, chiederemo una profonda e attenta riflessione affinché si trovi una soluzione rispettosa dei conti del Paese con una giusta alternativa a questo stop brutale delle misure.
Sul versante dei contratti pubblici il problema del forte rallentamento dei pagamenti degli appalti in corso da parte delle stazioni appaltanti, sta assumendo dimensioni di estrema gravità. In taluni casi, come, ad esempio, per la liquidazione delle somme del c.d. DL “Aiuti” per le opere “non PNRR”, siamo al paradosso: per i lavori eseguiti nel secondo semestre 2022, l’istruttoria ministeriale necessaria per liquidare le imprese è ancora in itinere” denuncia ancora Firrincieli.
L’ANCE chiede l’adozione di misure per trasferire rapidamente le risorse statali alle stazioni appaltanti e suggerisce l’erogazione di anticipazioni alle committenti da parte di Cassa Depositi e Prestiti, in modo da poter assicurare agli operatori la liquidità indispensabile per poter proseguire i lavori.
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