Pozzallo: palazzine IACP dove sta la verità? Sono a rischio crollo oppure no?
Fa bene il Sindaco di Pozzallo a non voler alimentare le polemiche sulla questione case popolari.
In questo momento la cosa più importante per il primo cittadino è infatti quella di risolvere la situazione delle 48 famiglie che rischiano di essere buttate fuori dalla loro casa. Noi invece abbiamo il dovere di raccontare la verità anche se in questa storia è difficile capire dove sta la verità.
La prima domanda che ci poniamo è: quale rischio corrono davvero le 48 famiglie delle palazzine dello Iacp? Quello di perdere la loro casa o rischiano la vita? Perché è proprio su questo punto, non certo di poco conto, che si gioca la partita, anche se il termine ‘giocare’ quando si tratta della vita delle persone non è proprio quello più adatto. Eppure, a Pozzallo sta succedendo proprio questo si sta giocando una partita a dama dove le pedine sono gli inquilini.
Questa mattina si è tenuto un consiglio comunale aperto alla presenza di una rappresentanza dei residenti delle case popolari ed è emerso un fatto davvero inquietante pare che si sia fatto un passo indietro rispetto alla necessità di sgomberare questi appartamenti perché improvvisamente non sono più a rischio crollo. Eppure, quando il consiglio comunale di Pozzallo ha votato all’unanimità dei presenti la mozione del consigliere Giuseppe Gianpietro il tema erano proprio “i gravi problemi di sicurezza e vivibilità delle Case Popolari nel Comune di Pozzallo” Problemi confermati nella commissione all’Ars dal Commissario Santoro sulla base di rilievi effettuati dai tecnici.
Ma poi succede qualcosa di poco chiaro che fa sì che lo stesso deputato regionale Abbate cambi idea, come mette in evidenza anche Sud chiama Nord di Pozzallo: “L’on modicano infatti prima si era intestato la battaglia visto che la mozione era stata presentata da un suo consigliere e sostenuta a Palermo dal Presidente del Consiglio Comunale di Pozzallo e da un assessore e aveva invitato il Commissario Straordinario dell’Iacp a interdire l’area attorno alle Palazzine tanto da suscitare l’ira dei residenti che avevano anche dedicato un manifesto di protesta contro Abbate accusandolo di “aver distrutto 48 famiglie” adesso, in un comunicato fa un passo indietro e scrive: “è veramente necessario lo sgombero?”
Ma non solo nel comunicato dichiara una cosa che se confermata sarebbe grave alla luce delle precedenti dichiarazioni: “Sono stato informato direttamente dal Direttore Cocina ( capo della Protezione Civile Sicvilia ndr) che ha sentito il sindaco per confermare la propria disponibilità ad ottenere informazioni più dettagliate sulla documentazione a supporto dell’ordinanza. Da una prima lettura delle relazioni tecniche trasmesse dallo Iacp non emergerebbero elementi tali da dichiarare i locali inagibili e quindi giustificare uno spostamento forzato dei residenti in altra sistemazione”.
Allora, ci chiediamo, delle due l’una. Si è voluto creare un falso allarme prima, ma non si capisce per ottenere quale scopo, oppure il rischio crollo c’è ma si è preferito fare un passo indietro per evitare che la situazione degenerasse?
Questa mattina al consiglio comunale oltre all’assenza dei deputati regionali c’era solo Stefania Campo del movimento cinque stelle, pesava quella dello Iacp per quale motivo? Forse in tutta questa storia si vuole trovare un capo espiatorio e chi meglio del commissario straordinario dello Iacp Paolo Santoro che a questo punto sembra il colpevole perfetto. E di cosa, ci chiediamo?
Di avere detto come stavano realmente le cose, e si sa che oggi dire la verità non è sempre la strada più facile da percorrere, soprattutto se come recitava la canzone della Caselli “la verità ti fa male”
Il Commissario Santoro, da noi contatto, non ha voluto rilasciare dichiarazioni ma conoscendo la sua serietà e professionalità siamo certi che le sue dichiarazioni, supportate da documenti che affermano che le palazzine sono a rischio crollo, hanno come obiettivo solo quello di mettere in chiaro le cose. Come va fatto in questi casi quando c’è di mezzo la vita delle persone e si rischia in prima persona. Un rischio immediato o futuro questo ovviamente nessuno è in grado di dirlo ma a vista d’occhio si capisce subito anche senza essere degli esperti che le palazzine non sono certo in condizioni di sicurezza.
E allora perché improvvisamente si cerca di fare passare il messaggio contrario? Forse si pensa che Pozzallo avrebbe potuto creare un precedente davvero pericoloso per la Regione perché, se si va ad esaminare da vicino le case popolari della provincia di Ragusa, partendo ad esempio da Modica, la situazione sicuramente non sarebbe confortante?
Questo vuol dire una cosa, forse ancora più grave del fatto che si sia creato un falso allarme, che in realtà l’allarme c’è ma che si preferisce chiudere un occhio. E allora che fine faranno i residenti di queste palazzine? Resteranno nelle loro case pur sapendo che da un momento all’altro potrebbe succedere l’irreparabile? Chi si assumerà questa responsabilità di disattendere un’ordinanza di sgombero del Sindaco, che ha recepito un invito del Prefetto?
Il Commissario dello Iacp Santoro ha detto più volte che l’unica strada percorribile è quella di individuare un’area e costruire delle nuove palazzine visto che non è possibile effettuare una manutenzione straordinaria delle stesse e per fare questo ci sono i fondi. E allora perché non si procede in questa direzione? Perché nel frattempo i residenti dovrebbero essere trasferiti e ovviamente non è una procedura semplice ma forse spiegando loro la situazione potrebbero anche capire che tutto questo viene fatto solo per il loro bene. Certo quello che preoccupa sono i tempi di realizzo ma anche su questo lo Iacp sembra in grado di assicurare che i tempi della realizzazione sarebbero piuttosto celeri.
In tutto questo qual è il ruolo del sindaco di Pozzallo Roberto Ammatuna? Il primo cittadino ha innanzitutto ringraziato il Prefetto per la sua vicinanza e il suo sostegno e poi ha dichiarato che non appena la situazione di emergenza rientrerà (quando e come non si sa) allora spiegherà alcune cose gravi che sono accadute e di chi sono le responsabilità. Forse anche le sue perché una cosa va detta per amore della verità: la situazione delle case popolari di Pozzallo era nota a tutti, anche al primo cittadino. Ma in questa storia, forse non si saprà mai davvero chi sono i responsabili, e come sono andate realmente le cose, l’unica certezza è che, come sempre, le vittime sono i cittadini che subiscono le conseguenze di giochi politici che hanno come unico scopo quello di creare scompiglio e non certo di risolvere i problemi, quelli seri, quelli per cui i politici sono, anzi sarebbero, stati eletti ma questa ormai resta solo una storiella a cui non crede nessuno nemmeno i bambini.
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