Sampieri, Fornace Penna, l’opposizione: attivare il tavolo interistituzionale per sbloccare l’iter

Il 27 gennaio scorso, in occasione della ricorrenza dei cento anni dall’incendio della Fornace Penna, si era tenuto a Sampieri un interessante incontro fortemente voluto dal Partito Democratico di Scicli per fare il punto della situazione circa lo stato della procedura di esproprio e delle relative e consequenziali azioni di tutela del bene stesso.

C’erano tutti, c’era il sindaco Mario Marino, c’era il Sovrintendente Antonio De Marco, c’era il deputato regionale Nello Dipasquale e c’erano i cittadini. Tante le parole, le promesse, gli impegni scaturiti da quell’incontro ma ad oggi non sola la situazione della Fornace Penna rimane tale ma peggiora di giorno in giorno.

Testimonianza sono i recenti crolli che si sono verificati e che hanno spinto Legambiente ad intervenire nuovamente per spronare chi di dovere ad intervenire al più presto. “È necessario– dichiara Alessia Gambuzza Presidente di Legambiente Kiafura– che si formi un gruppo di lavoro nell’ambito della cittadinanza attiva, che operi ove possibile a stretto contatto delle istituzioni. Anche perché la velocità con cui procede il degrado si dimostra di gran lunga superiore alla capacità di intervento delle pubbliche amministrazioni

In realtà il Sovrintendente Antonio De Marco, da noi contatto, dichiara che a seguito di un sopralluogo dei tecnici di competenza del suo ufficio si è accertato che non c’è stato nessun nuovo crollo. Per Legambiente, che comunque rimane dell’idea che il crollo ci sia stato, questo è irrilevante perché comunque la situazione resta critica. E dalle parole del Sovrintendente lo resterà ancora per molto tempo.

Infatti, il dott. De Marco, ci spiega che i tempi sono destinati ad essere lunghi, che la Regione prima dell’entrata in possesso definitiva del bene bisogna superare la fase dell’esproprio che risulta complesso, ci sono 26 eredi e di questi una parte non ha accettato l’indennità espropriativa e questo ovviamente comporta ulteriori ritardi, è stata istituita una commissione per verificare se la valutazione è congrua. Insomma, problemi su problemi che non fanno altro che rendere un iter già complesso ancora più ingarbugliato e allontanare sempre più l’avvio della messa in sicurezza di quello che orami da tempo è diventato il simbolo di questo territorio. Forse si è cantato vittoria troppo presto, quello che sembrava un passo da gigante fatto dalla Regione adesso sembra un passo davvero piccolo.

Intanto sempre dal Sovrintendente veniamo a conoscenza che presto l’area perimetrale della Fornace verrà recintata per evitare che i futuri crolli, diciamo così, possano provocare danni soprattutto ai numerosi visitatori che per curiosità, interesse o anche per altri motivi spesso si avvicinano alla struttura e si pensa anche ad installare delle telecamere di videosorveglianza. D’altronde la Sovrintendenza è in questo momento la sola competente sullo stabilimento che di fatto è diventato di proprietà pubblica e quindi l’unica deputata ad intervenire.

In tutto questo il Comune di Scicli che cosa sta facendo? Il sindaco Mario Marino dice che può fare ben poco se non da pungolo per accelerare l’iter visto che la competenza è della Regione e che comunque ha tenuto tre conferenze di servizio seguendo l’iter di questa attività amministrativa in capo all’assessorato regionale ai beni culturali ma l’opposizione non è dello stesso parere. “Durante l’incontro tenutosi a Gennaio– dichiara la consigliera Caterina Riccotti- il primo cittadino Mario Marino si era preso l’impegno di istituire un tavolo istituzionale tra Comune di Scicli, Sovraintendenza, deputazione Iblea e associazioni che hanno cuore la Fornace, per sbloccare e velocizzare l’iter della messa in sicurezza della Fornace. Ad oggi però non è stato fatto niente ed è per questo che proprio nell’ultima seduta del Consiglio Comunale abbiamo chiesto e continueremo a farlo di onorare l’impegno preso e di attivare al più presto a Palermo il tavolo interistituzionale per sbloccare l’iter. Riteniamo che non ci si possa più permettere di perdere tempo e che sia l’azione prioritaria da porre in essere

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