Chi non ha avuto i fondi FSC è perché non li ha chiesti: lo dice la DC di Ragusa

Anche la Segretaria Provinciale della Democrazia Cristiana di Ragusa, Anna Maria Aiello, scende in campo per dire la sua riguardo all’assegnazione delle risorse del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione.

In provincia di Ragusa 200.000.000 di euro, destinati ad interventi in infrastrutture, viabilità, ambiente, edilizia scolastica, mitigazione rischio idrogeologico, turismo, beni culturali, che dovranno realizzarsi dal 2024 al 2032.

Al Comune di Ragusa, 2.000.000,00 per il completamento del teatro Concordia e 690.000,00 per la Fiera Agricola Mediterranea.

“Questo è il risultato delle richieste pervenute da parte degli enti istituzionali del territorio e di cui la politica se ne è fatto carico. Tale logica non è stata perseguita da tutti con la stessa attenzione. Per quanto si possa e si intenda rifuggire dalla politica, la politica indirizza le scelte, permette di confrontarsi, di delineare obiettivi e di raggiungerli. A tal fine, le forze politiche e sociali presenti nel territorio devono trovare punti di incontro e confronto a che possano essere rappresentate alle istituzioni le necessarie azioni da intraprendere per la tutela dei cittadini e per lo sviluppo del territorio – dichiara Anna Maria Aiello – I numeri dimostrano l’impegno del governo regionale nel rispondere alle esigenze di tutti quei territori che hanno manifestato necessità ed esigenze e urgenze specifiche. Alcuni lo hanno fatto, altri no“.

La Aiello è chiara: per chi non intende dialogare con le persone giuste (l’on. Abbate?) il risultato è questo.

A rincarare la dose per il sindaco di Ragusa ci pensa anche il Movimento Cinque Stelle, che per voce del consigliere comunale, Sergio Firrincieli aggiunge: “L’isolamento politico dovuto all’ostinato finto civismo, ormai malcelato da tiepidi accordi elettorali con Forza Italia che il sindaco fa portare avanti ad alcuni rappresentanti che tutti conosciamo della MaggiorMaggioranza che lo sostiene, a nulla possono servire se non ci sono progetti a firma Cassí da portare a Palermo per essere successivamente finanziati.

Sì, è vero, siamo la prima stazione appaltante della Sicilia. Ma i progetti erano tutti nei cassetti e li avevano lasciati i predecessori di Cassí e per buona parte dei quali non si è dovuto fare neanche fatica a trovare le linee di finanziamento grazie alla valanga di risorse portate in Italia dal nostro presidente Conte” conclude Firrincieli.

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