La famiglia Tamer riceve la Costituzione Italiana dall’amministrazione di Comiso

A ridosso della Festa della Repubblica Italiana una bella storia di inclusione e socializzazione giunge da Comiso. Una famiglia siriana in fuga dalla guerra e dalle difficoltà è giunta in Italia attraverso i corridoi umanitari.

La famiglia siriana Tamer è arrivata in Italia dal Libano, attraverso i corridoi umanitari e il progetto di accoglienza “Un soffio di Pace fra i venti di guerra”. La famiglia è composta da papà Tamer Jhaled, mamma Krra Atlal e dai figli minori Naser e Maria rispettivamente di 10 anni a e di 10 mesi.

I Tamer sono stati ricevuti , il 30 maggio, nell’aula consiliare del Municipio di Comiso. A dare loro il primo saluto il sindaco Maria Rita Schembari, il presidente del Consiglio comunale Manuela Pepi, con loro presenti gli assessori Salvatore Romano, Dante Di Trapani e Giuseppe Arezzo, oltre ad alcuni consiglieri comunali. Alla famiglia Tamer è stata consegnata una targa ricordo e il testo della Costituzione Italiana tradotto in arabo. 

All’incontro sono altresì intervenuti alcuni rappresentanti di tali enti e associazioni, tra cui Renato Meli, Gabriele Vaccaro e Luca Scollo, il parroco della Chiesa Madre don Innocenzo Mascali i quali, nei loro brevi interventi, hanno sottolineato l’importanza di azione concrete per essere costruttori di pace.

L’intervento del Sindaco e della Presidente del Consiglio Comunale

“Sono a conoscenza della vicenda triste e dolorosa che avete vissuto –  ha detto il sindaco Maria Rita Schembari -. Questa sofferenza, però, è finita e nell’augurarvi un caloroso benvenuto, sappiate che a Comiso troverete amicizia e solidarietà. Tutti noi, amministratori e uffici comunali siamo a vostra disposizione e siamo pronti a raccogliere le vostre istanze per soddisfare i vostri bisogni”.

“È fondamentale, per una vera e completa integrazione, conoscere le leggi dello Stato in cui si perviene, soprattutto è importante sapere quali sono i diritti e i doveri di ogni cittadino – ha detto la presidente Manuela Pepi consegnando la Carta costituzionale italiana interamente tradotta in lingua araba -. Un gesto non solo simbolico ma segno tangibile di quanto sia essenziale comprendere l’importanza di vivere in uno Stato libero e democratico. Il progetto nasce per evitare le numerose morti dei migranti in mare e lo sfruttamento dei trafficanti che guadagnano da chi fugge dalla disperazione. Grazie ai corridoi umanitari, chi vive nei paesi afflitti dalla guerra e si trova in condizione di particolare vulnerabilità ha la possibilità di ottenere un ingresso legale sul territorio italiano con visto umanitario e può presentare successivamente domanda di asilo”.

L’importanza dell’inclusione e dell’inserimento sociale

Infatti a Comiso, la famiglia Tamer ha avviato il proprio percorso di inserimento sociale, attraverso il quale ci si auspica possa presto raggiungere la propria autonomia. Il prossimo 7 giugno alle ore 21.00 avrà luogo una serata di beneficienza in favore della famiglia Tamer dal titolo “Accendi la Pace: anche un piccolo gesto conta” aperta a tutta la cittadinanza allo scopo di aiutare concretamente la famiglia Tamer a sentirsi parte integrante della comunità casmenea.

Infine la presidente del consiglio comunale ha voluto coinvolgere anche il Consiglio comunale nell’accoglienza di questa famiglia perché ha ritenuto rilevante che la città sia informata dell’importanza del progetto, anche al fine di garantire un adeguato e completo inserimento sociale della famiglia Tamer. Un inserimento che passa attraverso un’integrazione concreta nel tessuto sociale e garantire ai figli minori una crescita sana in modo che l’accoglienza non sia solo una risposta emergenziale ma un elemento strutturale che possa caratterizzare la città.

Gli enti promotori del progetto “Un soffio di Pace fra i venti di guerra”

Il progetto “Un soffio di Pace fra i venti di guerra” è frutto di un importante sinergia tra diversi attori promotori. La cabina di regia è stata coordinata dalla Parrocchia Chiesa Madre Santa Maria delle Stelle con la collaborazione della Parrocchia Santa Maria delle Grazie, il Gruppo Agesci Comiso 1, la Società San Vincenzo De Paoli-Consiglio Centrale di Ragusa, l’Azione Cattolica presso la Chiesa Madre, il Centro Culturale Islamico Ass. Azaytouna-Comiso, l’Associazione Yhomisus, la Fondazione San Giovanni Battista, il Centro Missionario Diocesano, l’Ufficio Migrantes, il Comune di Comiso e diversi singoli cittadini.

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