“Con ordinanza emessa il 31 maggio il TAR di Catania ha rigettato l’istanza cautelare avanzata da un gruppo di cittadini titolari di alloggi IACP, raggiunti il 19 aprile 2024 dalla ordinanza di sgombero per asseriti motivi di pubblica incolumità” lo rende noto l’avvocato Enzo Galazzo. Una notizia che riaccende i riflettori su una situazione che in realtà ad oggi è rimasta appesa ad un filo, ovvero quella delle case popolari di Pozzallo.

L’Avvocato Galazzo mette in evidenza che nonostante siano trascorsi quasi due mesi dall’ordinanza di sgombero ad oggi nei fatti non è stato fatto niente. “Mentre l’ordine di sgombero è lì ad esercitare la sua efficacia– denuncia l’Avv. Galazzo- Palazzo La Pira si è rinchiuso in un impenetrabile silenzio astenendosi dal dare notizia degli eventi alle famiglie coinvolte e all’ intera città. E però il Sindaco non può, alla luce dell’ordinanza del TAR – dopo avere condiviso con lo IACP due anni e mezzo fa (14.1.2022) la scelta di eseguire la messa in sicurezza degli alloggi, e dopo aver notificato il 19 aprile 2024 l’ordinanza di sgombero – starsene con le mani in mano. Il cerino acceso sta per bruciarlo– conclude l’Avv.Galazzo- lo sgombero l’ha disposto lui, pertanto, o revoca l’ordinanza o la fa eseguire”

La situazione però non è così semplice. La scelta per il sindaco di Pozzallo non è facile. Bisogna infatti precisare per onore di cronaca che il primo cittadino ha emesso l’ordinanza di sgombero su indicazione della Prefettura che aveva scritto in una nota “Lo sgombero è necessario per tutelare incolumità e l’integrità fisica dei residenti. Si è deciso di procedere ad un censimento delle strutture pubbliche e private presenti nel circondario per garantire un alloggio alle famiglie che dovranno lasciare le case ormai inagibili”.

E adesso perché se non ci sono più le condizioni la Prefettura non dichiara che l’ordinanza può essere ritirata? Perché deve farlo il sindaco Ammatuna che, se proprio lo vogliamo dire, non l’avrebbe mai emanata questa ordinanza, consapevole del fatto che è stata una decisione affrettata e a alla luce delle ultime novità anche inutile. Insomma è giusto che l’ordinanza venga ritirata ma ci chiediamo spetta davvero al sindaco Ammatuna farlo?