Allarme randagi in città a Ragusa l’amministrazione comunale risponde

Nelle ultime settimane è stato un susseguirsi di notizie in merito al fenomeno del randagismo nella città capoluogo. Diversi gli interventi delle forze politiche ragusane con l’obiettivo di chiedere lumi all’amministrazione Cassì.

Effettivamente il sindaco Peppe Cassì, l’anno scorso in campagna elettorale, aveva assicurato di avere la soluzione al problema, attraverso delle politiche da hoc per arginare sempre di più il fenomeno. Attenzione, si è ben consapevoli, che si tratta di un fenomeno vasto e di ampia portata, non facilmente circoscrivibile a qualche zona di Ragusa.

Infatti branchi di cani randagi, infatti, sono stati segnalati in diversi punti della città di Ragusa: viale dei Platani, che causano difficoltà nella circolazione stradale, Villa Boscarino, via Ettore Fieramosca e in altri punti densamente abitati. I cittadini segnalano diverse criticità non solo nella circolazione stradale ma anche per una banale passeggiata.

Nelle scorse settimane si sono espressi i Giovani Democratici (qui l’articolo), mesi prima anche il coordinatore cittadino di Fratelli D’Italia, Luca Poidomani, aveva sollevato il problema, e ultimamente anche il consigliere Sergio Firrincieli ha denunciato la problematica (qui l’articolo).

Tutte le aree a rischio sono attenzionate dall’amministrazione

Tutte le posizioni politiche sottolineano l’urgenza di trovare una soluzione e di porre rimedio un fenomeno che va avanti da anni. Per capire come intende procedere l’amministrazione comunale abbiamo sentito direttamente Andrea Distefano, assessore alla tutela degli animali, che da mesi è a lavoro affinché il randagismo a Ragusa non sia più un problema.

All’assessore Distefano abbiamo chiesto cosa intenda fare l’amministrazione in merito al fenomeno. Andrea Distefano ha spiegato che: “è stata posta particolare attenzione alle aree a rischio, tutte già individuate e note all’Amministrazione, prova ne è che molti randagi risultano regolarmente microchippati, sterilizzati e reimmessi, così come prevede la Legge Regionale n.15/22.”

Infatti “Le aree “Tabuna” e “Zona Artigianale”, ad esempio, sono state al centro di numerosi interventi, alcuni dei quali tuttora in corso, sia per evitare accumuli di cibo depositato da volontari che genera problemi di sporcizia, sia per la cattura con l’apporto della ditta “Pensieri Bestiali”, incaricata dall’Ente” chiarisce ancora Distefano.

Certamente le azioni dell’amministrazione seppur lodevoli procedono a rilento, non per negligenza, ma per alcuni elementi oggettivi che complicano la gestione del fenomeno: la vastità delle aree interessate, la conformazione dei siti e la diffidenza degli animali.

Nessuna polemica politica, la replica sono le azioni

Nel chiedere spiegazioni all’assessore Distefano in merito alla situazione randagi, abbiamo voluto anche chiedere una risposta all’interrogativo sollevato qualche settimana dai giovani democratici. Quest’ultimi infatti in una nota chiedevano che fine avessero fatto i buoni propositi della campagna elettorale.

In merito Andrea Distefano ha commentato che “Le polemiche politiche non ci interessano, né sentiamo l’esigenza di replicare a mezzo stampa ma con le azioni. In queste settimane stiamo ripetutamente incontrando le Associazioni per la protezione degli animali presenti in ambito provinciale. Lavoriamo insieme per individuare e concordare le prossime misure”.

Inoltre l’assessore alla tutela degli animali ha assicurato che è in fase di redazione, da parte dell’Ufficio Tutela Animali, una bozza di “Convenzione” e relativo “Avviso Pubblico di Manifestazione di Interesse”, con l’obiettivo di promuovere attività di prelievo, cura, reimmissione degli animali. Per realizzare tutto questo il comune sta organizzando anche delle iniziative di sensibilizzazione per dare maggiore visibilità ai cani del rifugio e per favorire la loro adozione.

I fondi regionali per la tutela dei randagi

Senza dubbio, il Comune di Ragusa sta cercando di rispondere con tutti i mezzi possibili all’emergenza randagi, cercando anche di porre rimedio alle difficoltà che migliaia di cittadini ragusani vivono ogni giorno, anche in una banale passeggiata. All’Assessore infine abbiamo chiesto come intende spendere i 60.049,86 euro finanziati dalla Regione per la prevenzione e il ricovero dei cani randagi, a fronte della spesa del 2023 di ben 229.986,13 euro

“La somma assegnata con decreto dalla Regione non rappresenta una nuova entrata ma un ristoro parziale – commenta Andrea Distefano – per le spese sostenute per la lotta al randagismo nel 2023, e contribuirà ai medesimi scopi. Ci tengo a ribadire un principio: non consideriamo i cani un oggetto o peggio ancora “uno scarto” ma esseri viventi che vanno gestiti e tutelati esattamente come prevede la legge, procedendo con la reimmissione sul territorio nei casi di animali sani e non pericolosi. Solo accompagnando le politiche di lotta al randagismo con quelle di tutela potremo trovare il giusto equilibrio”.

Non bisogna abbassare la guarda sul fenomeno

In definitiva, la questione del randagismo non può essere elusa, ne messa in secondo piano, perché in gioco c’è il benessere dei cittadini e degli animali. L’amministrazione è a lavoro per arginare le difficoltà, si tratta di un fenomeno che non è facilmente risolvibile nel breve termine, ma ha bisogno di azioni e fatti concreti e l’amministrazione Cassì sta cercando di operare per questa via. Certamente non bisogna abbassare la guardia sul fenomeno.

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