Mala gestione della sanità iblea: la CGIL chiede risposte concrete

Mancanza di posti letto, lunghe liste di attesa, e la carenza di organico creano disservizi e fuga verso i servizi privati, per chi può permetterseli. Anche la CGIL di Ragusa interviene sulla mala gestione della sanità iblea.

“Sappiamo benissimo che si tratta di un problema generale del sistema sanitario pubblico, ridotto a queste condizioni a causa delle politiche sbagliate che hanno tagliato la spesa a discapito dei diritti essenziali dei cittadini. Le poche risorse spesso vengono gestite male a causa della commistione politico clientelare che c’è nella gestione delle ASP su tutto il territorio regionale. La vicenda delle nomine dei Commissari Straordinari, ora Direttori Generali, ne è una dimostrazione plastica” scrive Peppe Scifo, segretario generale della CGIL iblea.

Eppure nonostante il disastro, nelle corsie degli ospedali e nelle strutture sanitarie pubbliche ci sono medici, insieme a tutto il personale sanitario, che ogni giorno operano con grandi sacrifici e spirito di servizio, in una situazione di forte disagio da parte dell’utenza.

Ma ci sono anche problemi di mala gestione, come ad esempio l’accoglienza nelle strutture ospedaliere ed ambulatoriali dove spesso le persone sono costrette a lunghe attese senza avere nemmeno una sedia. Succede in diverse strutture ASP in tutta la provincia di Ragusa come ad esempio al Giovanni Paolo II in ostetricia, come in radiologia, così come all’ufficio Ticket del Guzzardi a Vittoria, dove le persone attendono in uno spazio all’aperto d’estate ed inverno esposti alle intemperie climatiche.

Per risolvere queste problematiche non serve un emendamento alla legge Finanziaria ma buon senso, capacità organizzative nel rispetto del mandato e delle persone che chiedono cure rivolgendosi ai servizi sanitari pubblici. Ora che la situazione transitoria delle nomine è superata occorre che la “nuova” dirigenza si metta subito al lavoro partendo dall’affrontare i problemi di facile soluzione, come la qualità dell’accoglienza e l’acquisto di qualche sedia per chi è costretto ad attendere il proprio turno di visita. Le persone, soprattutto anziane, vivono questa negazione di diritti minimi e di dignità ogni giorno, e sono anni che sussistono queste situazioni in tutta la provincia.

La CGIL iblea auspica che la dirigenza strategica e le varie articolazioni dirigenziali possano raccogliere quest’ulteriore sollecito, senza trincerarsi nell’autodifesa d’ufficio per partito preso.

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