Adesso si spera che per 154.937 euro lordi annui, più un ulteriore 20% come indennità di risultato, i nuovi manager della sanità siciliana riescano a fare funzionare reparti, ambulatori ed apparecchiature.

E in tanti in questi giorni continuano ad esternare questa speranza anche per la sanità iblea. Associazioni, sindacati ma anche e soprattutto gli utenti si aspettano che dalla riconfermata nomina a manager di Giuseppe Drago, seguano finalmente delle soluzioni ai tanti disagi vissuti quotidianamente.

Certo la nomina a Direttore Generale dell’ASP di Ragusa a molti non è piaciuta. In testa c’è il sindaco di Pozzallo, Roberto Ammatuna che sin da subito ha definito la nomina di Drago “eticamente ingiustificabile e di dubbia legittimità, una nomina a Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, da parte della Giunta Regionale che non può non destare grandi perplessità”.

Ammatuna ha evidenziato come Drago sia imputato in un processo, in cui si spera che lui possa dimostrare la sua totale e piena innocenza e in cui l’ASP di Ragusa si è costituita parte civile. La conclusione è quella che la stessa persona è parte e controparte in un processo. Sarà un caso unico in Italia.

“Era proprio necessario nominarlo nell’ASP di Ragusa?” continua a chiedersi Ammatuna.

Ma torniamo al futuro e alle speranze riposte nel lavoro di Drago. Perchè un’altra speranza c’è e deriva dal fatto che, come già annunciato al momento delle nomine, il presidente Schifani ha fissato in un anno la valutazione del risultato, senza aspettare la fine del mandato, per valutarne l’operato.

Ed eventualmente rimuoverli dal proprio incarico se non riescono a fare il proprio dovere, come accadrebbe al manager di qualsiasi azienda privata. Un anno passa presto, siamo speranzosi di vedere come andrà a finire, anche se insieme alle speranze restano tanti dubbi…