Dall’Ars 50 milioni per gli extracosti dei rifiuti, on. Dipasquale: è vergognoso!
Ieri l’Ars ha votato una manovra correttiva che stanzia quasi 180 milioni che dovrebbero dare delle risposte alle diverse emergenze in atto in Sicilia. Tra queste, l’emergenza smaltimento rifiuti.
L’assessore regionale all’Economia Marco Falcone commentando l’approvazione all’Ars della variazione di bilancio ha dichiarato: “Manteniamo l’impegno a garantire la stabilità finanziaria dei Comuni, destinando ben 50 milioni alla compensazione degli extracosti dei rifiuti, un aiuto fondamentale per i sindaci nel contenimento degli aumenti della Tari”.
Ma è questa una soluzione? Certamente no e ad intervenire duramente in aula è stato il parlamentare del PD l’on. Nello Dipasquale che ha dichiarato: “Dovevano realizzare gli inceneritori, dovevano fare chiudere il ciclo dei rifiuti, governano da sette anni e continuiamo ad avere sempre gli stessi problemi e la destra insiste nel cercare risorse per coprire gli extra costi per lo smaltimento dei rifiuti. Intanto la TARI peserà nei bilanci delle famiglie siciliane con aumenti del 30, 40 o addirittura 50%. L’inadempienza e l’incapacità di Musumeci prima e di Schifani poi, che continuano a raccontare la favoleta degli inceneritori, sono la prima causa dell’emergenza rifiuti ancora irrisolta in Sicilia”.
Immorale sempre secondo l’on. Dipasquale utilizzare per lo smaltimento dei rifiuti risorse comunitarie che dovrebero servire allo sviluppo della Sicilia.
La manovra correttiva prevede altri 50 milioni per le imprese, istituendo una misura analoga al “Bonus caro mutui” per le famiglie. Attraverso l’Irfis, infatti, la Regione erogherà un contributo che attenuerà per le aziende siciliane i rialzi dei tassi d’interesse registrati nell’ultimo anno. Tra le altre iniziative del governo regionale da segnalare, lo stanziamento di 20 milioni per ripianare le passività dell’Ast e gli aiuti al comparto agricolo piegato dalla siccità.
In particolare il voto finale ha riguardato l’impinguamento di 10 milioni di euro per l’acquisto del foraggio con contestuale allargamento della platea dei beneficiari,10 milioni per le aziende produttrici di foraggio e cereali,15 milioni per intervento in conto capitale per la realizzazione di vasche d’accumulo, pozzi trivellati, realizzazione impianti irrigui, 20 milioni per la protezione civile e per fronteggiare la crisi idrica legata all’utilizzo dell’acqua potabile per i comuni.
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