Trovare una nuova vocazione per il territorio di San Giacomo: la scommessa di Iurato

Riscoprire una seconda vocazione del territorio di San Giacomo, frazione rurale di Ragusa. A lanciare la scommessa è il consigliere comunale di Ragusa Prossima, Gianni Iurato.

Iurato lancia un invito a tutti i soggetti interessati e chiede: “Quale potrebbe essere una scommessa concreta? Di certo rilanciare turisticamente i luoghi di interesse storico, naturalistico, archeologico e culturale di questa località. Oltre, chiaramente, a migliorare sempre più, con attenzione maggiore, così come oggi si sta tentando di fare con l’attività portata avanti dall’assessore al ramo Andrea Distefano, le condizioni di vita dei suoi abitanti”.

Seondo il consigliere Iurato si dovrebbe legare al movimento turistico che interessa da vicino il resto della città, attraverso la creazione di più itinerari che potrebbero essere istituzionalizzati, perché a San Giacomo ci sono cose interessanti da vedere.

Il tutto garantendo un corso di formazione per animatori del turismo locale, magari rivolto ai giovani residenti a San Giacomo visto che, proprio loro, conoscono bene il territorio. Per ospitare questi corsi o, più in generale questi campi estivi residenziali, si potrebbero utilizzare i locali della scuola elementare, chiusa durante la stagione più calda. Ma anche gli edifici delle quattro-cinque scuole rurali ormai abbandonate, una delle quali proprio limitrofa all’attuale scuola elementare.

Tutto ciò ci consentirebbe di mettere in risalto la frazione anche nei confronti del turismo maltese, visto che nelle zone circostanti è presente una significativa comunità dell’isola dei Cavalieri che prima degli altri ha percepito le potenzialità di questi luoghi.

Iurato parla del fascino della Torre oppure le suggestioni dei nuraghi. E, ancora, lo strabiliante paesaggio della Cava dei Servi, bagnata dal fiume Tellesimo, e del Cozzo della Forca. Come se non bastasse, ci sono pure la necropoli e i dolmen. Per non dire dei borghi e delle chiesette rurali. Altro motivo di interesse è rappresentato dall’attività agricola legata alla coltivazione del grano e alla sua trasformazione negli storici mulini meccanici locali. Per non parlare, infine, della coltivazione degli ulivi e della lavorazione dell’olio extravergine che dà vita a un altro percorso di trasformazione che merita di essere ammirato. “Qui ci sono molte cose da vedere oltre a luoghi e avvenimenti che meritano ancora di essere studiati e approfonditi. Noi, insomma, dobbiamo dimostrare di essere pronti” conclude Iurato.

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