Modica, le due nuove piazze…tra geometri ed architetti

( di Carmelo Modica) – Era la fine del 1995 quando, organizzando alcuni appunti che avevo accumulato nei miei anni di Consigliere comunale per il dibattito attorno alla variante al piano regolatore generale, sempre all’ordine del giorno e mai esitato, decisi di farne un libretto da titolo “Urbanistica e comunità“.

Accadde poi che questo libretto, che conteneva molti refusi, piacque all’amico, architetto Saro Jacopo Cascino per cui, con una sua presentazione, nel 2008 decisi di ripubblicarlo. Bene, chi con pochi euri vuole averne la copia cartacea lo faccia in Amazon chi, invece si accontenta del pdf lo potrà prelevare nel sito “www.labibliotecadiBabele.net”.

Questa discussione mi è sollecitata dall’ampio dibattito svoltosi su alcune bacheche, attorno alla realizzazione del “Piazzale Madonna delle Grazie”  e dalla “Piazza Mediterraneo” di Marina di Modica.

Volendo osservare il problema in maniera ordinata, isolando il giudizio di bellezza da quello di praticità, pare evidente che sul primo il mio giudizio, che la piazza Mediterraneo a me appare particolarmente bella, ha la stessa autorevolezza di chi la considera brutta, quindi non mi accapiglierò con nessuno su questo punto, a differenza di altri che ritengono di avere l’autorevolezza per farlo, mentre sono disposto a farlo nei confronti di quanti sostengono addirittura che era meglio lasciarla come prima.

Lo stesso vale per il “Piazzale Madonna delle grazie”.

In questa occasione, proprio perché si parla di bellezza, concetto molto complesso e mai risolvibile, io credo che si dovrebbe cercare di propiziare la realizzazione di progetti pubblici che abbiano il maggiore possibile consenso dei cittadini modicani. Questo si può fare con la, tanto evocata e mai resa operativa, procedura della “Urbanistica partecipata”.  Criterio che nella lotta politicante è sempre intervenuta nel dibattito ad opera realizzata. Così avvenne in occasione della realizzazione della Fontana dello stretto, progettata dalla sinistra e realizzata dalla destra (o viceversa: non ricordo più) ed ancor prima con la realizzazione del lungomare Michelangelo Buonarroti. Ora per la realizzazione  delle due piazze esistono meno alibi perché con la tecnica del Rendering sarebbe stato possibile anticipare, in maniera realistica l’esito finale di vari progetti, alla cittadinanza che magari in qualche modo avrebbe potuto esprimere un suo parere.

Ma questa sarebbe democrazia che ben sappiamo come sia difficile da realizzare essendo sempre forte la tentazione totalitaria del Potere, anche quello che nasce da elezioni o da Statuti associativi.

Ma non mi sembra che la mediocrità di tale potere sia stata mai turbata dalla esistenza di pareri, idee progettuali, ipotesi di studio da quella particolare categoria di cittadini modicani, come gli architetti, che nel loro livello professionale li  avrebbero potuto esprimere in maniera più autorevole di noi comuni …“geometri”.

Costoro sono stati presenti anche nei commenti sui social relativi a queste due piazze ma non sono andati oltre i giudizi sommari, non professionali e di critica non organica ma di singoli elementi, a volte anche indirettamente offensivi nei confronti dei colleghi progettisti.

Sono sempre loro che non sono stati presenti neanche per tentare di dare sostanza al magnifico studio coordinato e curato da Giuseppe Trombino (sopra la copertina del libro), Modica Contributi per il recupero e la riqualificazione del centro storico, di altissimo valore scientifico ( tra l’altro finanziato con il contributo del Centro Interdipartimentale di Ricerca sui Centri Storici della Università degli Studi di Palermo (C.I.R.CE.S.), 40due Edizioni, Palermo 2016) che ha ben indicato “le politiche da attuare nel breve medio periodo e disegnando i futuri scenari all’interno dei quali la valorizzazione del centro storico di Modica dovrà inserirsi”. Con un insieme di contributi che “ se non esaurisce l’arco delle conoscenze necessarie per comprendere in tutti i suoi aspetti la complessa realtà del centro storico di Modica, consente però certamente di definire le linee guida secondo le quali deve svilupparsi il processo di recupero e valorizzazione di […]  contesto urbano”.

Con altri articoli dirò la mia su queste due piazze con riferimento ai suoi aspetti pratici, parcheggi , passi carrabili e turismo.(Urbanistica partecipata-1-)

Carmelo Modica

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