Il ricordo di don Franco Solarino, l’inventore del Grest, è ancora vivo in Sicilia

“Se voi sentite un fracasso indiavolato… non vi allarmate non è un carro armato…” sono queste alcune frasi dell’Inno di don Franco Solarino inventore del Grest in ogni angolo della Sicilia.

Don Franco Solarino, originario di Modica dove è nato il 26 febbraio del 1925, è stato uno dei più effervescenti Salesiani di Sicilia. Un grande salesiano che ha vissuto fino in fondo l’essere: padre, maestro ed amico dei Giovani.

La sua casa: il cortile

A lui si deve “l’atomica invenzion”, come spesso nei cortili di diverse case salesiane si è cantato, quella del grest, acronimo: Gruppo Estivo. Un momento che ha rallegrato nel tempo l’estate di tanti ragazzi, ragazze e giovani insieme alle loro famiglie.

Prima di essere prete, don Franco, è stato un uomo entusiasta della propria vita, che ha vissuto fino in fondo la sua scelta vocazionale. La sua è una storia travagliata, all’età di 5 anni rimane orfano di entrambi i genitori, e inizialmente viene mandato all’orfanotrofio di Marsala, poi sceglierà di proseguire gli studi ginnasiali a Pedara, fino alla scelta libera di intraprendere il percorso salesiano.

Dire Don Solarino, voleva dire ORATORIO. Perché dell’Oratorio Don Franco era innamorato, perdutamente, infatti trascorrere tutta la sua vita da prete all’interno degli oratori, importante spazio pedagogico ed educativo.

Il 10 luglio 1998, a causa di un infarto moriva a Roma, i funerali però si svolsero a Modica, la sua ultima casa, il 13 luglio la Chiesa di San Giovanni era stracolma all’inverosimile. Giunsero giovani, adulti e quanti lo avevano conosciuto da ogni dove.

Il ricordo celebre di Mons. Salvatore Nicolosi

Il funerale fu presieduto da Mons. Salvatore Nicolosi, il quale rivolse queste parole: “Se il dolore per la sua improvvisa scomparsa tocca profondamente la Congregazione salesiana, di cui Don Franco è stato membro conosciuto e attivo, nell’adesione entusiasta al carisma di Don Bosco, questo stesso dolore non può non toccare anche la Chiesa di Noto”.

Inoltre, nel suo messaggio l’allora vescovo di Noto disse ancora: “Della Chiesa di Noto, infatti, Don Franco è stato figlio a pieno titolo, in quanto nativo di questa città di Modica, e alla Chiesa di Noto è rimasto sempre legato… specialmente in questi ultimi quattro anni, nei quali, col fervore e la dedizione di sempre, ha profuso le sue energie sacerdotali e religiose a favore dei ragazzi e dei fanciulli, dei giovani e degli adulti, nelle varie attività oratoriane”.

Infatti don Franco attraverso le pagine de La Vita Diocesana raccontava le varie iniziative e idee nel cercare e nel formare centinaia di ragazzi e di giovani, con la carica evangelica del carisma di Don Bosco.

Oggi cosa può dire ancora?

A quasi 100 anni dalla sua nascita oggi potrebbe dire tante cose ai suoi confratelli salesiani, ai tanti giovani che lo hanno conosciuto per osmosi. Certo nel giorno della sua salita in cielo, quando è andato ad organizzare i grest i paradiso, in tante zone della Sicilia si realizzino incontri cittadini di tutti i grest uno per ricordare la sua figura, due per dire grazie della sua grande invenzione.

Certamente andrebbero ripresi alcuni suoi scritti per riscoprire la sua passione educativa, perché “questo vulcanico figlio di Don Bosco, che accendeva e continua ad accendere i cuori di tanti giovani con un entusiasmo travolgente”, scrive don Arnlado Riggi in un post su Facebook, non vada nel dimenticatoio.

Don Bosco, don franco solarino, modica, salesiano

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *


PUBBLICITÀ

Collabora con noi

Vuoi pubblicare un annuncio o effettuare una segnalazione?



Il Domani Ibleo © 2021. Tutti i diritti riservati. Designed by Ideology Creative Studio 

La testata e la linea grafica della testata è stata realizzata da Ariel Garofalo. www.arielgarofalo.com Email: arielgarofalo@gmail.com

Change privacy settings