Sì, viaggiare, donare e amare al via la campagna estiva dell’AVIS Provinciale

Un esercito di 25mila donatori

Si è tenuta oggi, presso la sede dell’AVIS Provinciale di Ragusa, il lancio della campagna estiva per la promozione del dono del sangue.

Alla conferenza stampa sono interventi il dott. Salvatore Poidomani, presidente provinciale, il dott. Giovanni Bonvento Fidone, attuale direttore sanitario Avis Scicli, il dott. Franco Bennardello, direttore servizio trasfusionale dell’ASP 7 di Ragusa e la sig.ra Concetta Migliorisi, vice presidente dell’AIL Ragusa.

La campagna estiva promossa dall’Avis Provinciale ha come obiettivo quello di non far calare l’attenzione sulla donazione del sangue nel periodo estivo. Il progetto comunicativo è stato ideato da Kewin Lo Magno con un’immagine evocativa un trolley con al centro un finestrino di un areo da cui si ammira un panorama. La locandina ha anche uno slogan ad effetto “Sì donare”, liberamente ispirato alla celebre canzone di Lucio Battisti “Sì, viaggiare”. Una campagna che vuole avere un richiamo emotivo e culturale, oltre che una rappresentazione simbolica del percorso di ogni donatore: il viaggio verso l’atto generoso del dono del sangue.

La metafora del viaggio

“Ogni donazione è un piccolo viaggio” ha detto in apertura di conferenza stampa il dott. Salvatore Poidomani, il quale spiega che la campagna ha da un lato l’obiettivo di promuovere la salute, dall’altro promuovere atti di altruismo e solidarietà, anche in un periodo, quello estivo, che è sinonimo di relax, spensieratezza e ferie.

Inoltre, il tema del viaggio è la metafora che racconta che ogni donazione è un percorso che porta a un grande risultato: la possibilità di salvare vite umane. Un viaggio non solo fisico, il donatore che si reca nei centri di raccolta, ma anche emotivo ed umano.

La provincia di Ragusa e il suo esercito di 25.000 donatori

La provincia “babba”, così viene definito il territorio dei 12 comuni iblei, che poi tanto “babba” non è visto il grande altruismo che si registra nel territorio. Sono ben 25.000 i donatori che ogni anno si adoperano per dare il proprio sangue in modo totalmente gratuito.

La Provincia di Ragusa, infatti, grazie ai numerosi donatori di cui molti giovani, riesce non solo a garantire il sangue necessario ai cittadini iblei, ma anche a dare un supporto alla sanità regionale. Infatti, nel corso del suo intervento il dott. Franco Bennardello ha ricordato come il sangue ibleo rifornisce il Policlinico di Catania, il Papardo di Messina e il Villa Sofia-Cervello di Palermo.

“Bisogna sempre tenere alto l’interesse della comunità del bisogno continuo che c’è di sangue. Noi come provincia di Ragusa non soffriamo di problemi di autosufficienza, perché il sangue viene sempre garantito anche in questi periodi, ma andiamo in sofferenza nel garantire l’approvvigionamento per altri ospedali carenti della Sicilia” ha aggiunto il dott. Franco Bennardello, responsabile del servizio trasfusionale dell’ASP 7 Ragusa.

Una campagna per evitare il calo di attenzione

La campagna estiva, che si svilupperà dal 12 luglio al 25 agosto, sarà arricchita da numerose iniziative che le varie Avis comunali organizzeranno autonomamente. Mira a non far calare l’attenzione sull’importanza della donazione. Infatti, in estate si registra una minore propensione alla donazione, con una conseguente carenza di sangue, che può mettere in difficoltà le strutture sanitarie, gli ospedali ma soprattutto i pazienti che necessitano di questo prezioso salvavita. 

In Provincia di Ragusa negli ultimi anni, “siamo riusciti a mantenere livelli donazionali molto positivi, tali da rendere l’estate un periodo normale, contribuendo a soddisfare il fabbisogno di sangue non solo del territorio ibleo ma anche di altre realtà territoriali in cui si sono verificate situazioni di sofferenza. Questi risultati, sono il frutto del grande spirito di solidarietà delle donatrici e dei donatori iblei. Ai quali va sempre il nostro più sentito e sincero riconoscimento, e all’efficienza organizzativa ed operativa del sistema integrato Ragusa, che mette insieme la rete provinciale dell’Avis in rapporto di stretta collaborazione con il SIMT dell’ASP. Siamo consapevoli che comunque non dobbiamo  mai abbassare la guardia, soprattutto nel periodo estivo, per garantire il diritto dell’assistenza trasfusionale alle persone che ne hanno bisogno” sottolinea il presidente provinciale, dott. Salvatore Poidomani.

Il ruolo strategico dei giovani

Nel corso della conferenza stampa, la sig.ra Concetta Migliorisi ha portato la sua personale testimonianza di come nei mesi estivi la donazione sia molto importante sopratutto per quelle malattie oncoematologiche, che necessitano di un alto contributo in termini di donazioni. Sottolineando come lei ha potuto affrontare la sua malattia grazie al sistema virtuoso e ben organizzato dell’Avis provinciale.

Inoltre, il dott. Giovanni Bonvento Fidone, giovanissimo direttore dell’Avis di Scicli ha rimarcato come molti giovani studenti fuori sede ogni qual volta tornano in Sicilia per le vacanze riescono a dedicare una giornata alla donazione del Sangue.

“Il rapporto a tu per tu con i donatori è importante – ha affermato il dott. Bonvento – uno per capire cosa spinge loro a svolgere la donazione. Infatti si tratta di un modo di essere nella società. Siamo un’associazione di donatori. In quanto sanitari siamo chiamati a rispondere a delle necessità che non vanno in vacanza”.

Nel corso della conferenza stampa si è parlato anche dell’importanza del coinvolgimento al fine di avere sempre più donatori, un coinvolgimento che deve partire dalla scuola primaria con una formazione continua all’importanza della donazione e del prendersi cura degli altri.

“Noi riteniamo che sia necessario la presenza dell’AVIS nelle scuole, perché è importante trasmettere il valore umano e solidale. Anche se ci sono delle sedi che si stanno impegnando per andare nelle scuole con degli esperti al fine di avvicinarci ai giovanissimi con i giusti linguaggi e competenze. Bisogna educare non solo alla cultura del dono ma anche alla cultura della solidarietà, della cittadinanza attiva e dell’umanità” ha concluso il dott. Salvatore Poidomani.

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