Stop al lavoro oltre i 35 gradi, UST Cisl Ragusa: non tutti i sindaci sono stati sensibili

La UST Cisl Ragusa Siracusa sta monitorando quotidianamente l’emergenza caldo nei luoghi di lavoro attraverso un tavolo di coordinamento.

“Tutte le categorie sono coinvolte e ognuna di loro sta verificando le condizioni di lavoro nei rispettivi ambiti – sottolinea la segretaria generale territoriale, Vera Carasi – Dalla zona industriale ai cantieri edili, dagli agricoltori ai forestali, dagli uffici ai servizi, dai portalettere ai rider, tutti alle prese con le ondate di calore che stanno rendendo difficoltoso operare in totale sicurezza”.

“Alcune categorie, come i lavoratori edili e i braccianti sono tutelati anche grazie al decreto regionale fatto proprio, con Ordinanza, da alcuni sindaci – continua la Carasi – Disporre lo stop al lavoro se si superano i 35 gradi e consentire di accedere alla Cassa integrazione è sicuramente uno strumento utile. Peccato che non tutti i sindaci abbiano provveduto e non tutte le aziende abbiano mostrato sensibilità e coscienza”.

Il tavolo di coordinamento sta raccogliendo i dati sulle maggiori criticità e nessun luogo di lavoro è esente.

“Conosciamo le dure condizioni dei lavoratori delle zone industriali, dei cantieri edili e dei braccianti agricoli – sottolinea la Carasi – spesso, nel primo caso, costretti ad operare in spazi senza isolamento termico e adeguato ricambio d’aria o in postazioni dove si aggiungono ulteriori sorgenti di calore e umidità.

Il quadro delineato dalle segnalazioni raccolte riguarda anche lavoratori al chiuso di uffici spesso privi o quasi di adeguata climatizzazione, negozi o addetti ai trasporti di vario tipo – dice la segretaria Cisl – Qui anche gli addetti alla raccolta dei rifiuti stanno pagando dazio, così come quanti sono costretti quanti sono impegnati nelle consegne.

Continueremo a raccogliere le segnalazioni dei lavoratori – conclude Vera Carasi – e denunceremo ogni anomalia che metta a rischio la salute del lavoratore come previsto dalle norme vigenti in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro. È una emergenza che non può essere sottovalutata, in attesa dei protocolli prevalga il buon senso da parte dei datori di lavoro”.

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