Nasce a Ragusa il trasporto di comunità “Pulmì” un esperimento sociale primo in Sicilia

Per la prima volta in Sicilia nasce il progetto “Pulmì” per il trasporto di comunità a chiamata, un’iniziativa che guarda alla mobilità sostenibile e collettiva.

L’iniziativa, presentata ieri in conferenza stampa presso la sede della Fondazione San Giovanni Battista a Ragusa, partirà da agosto e consentirà ai cittadini dei comuni montani (Chiaramonte, Giarratana e Monterosso Almo) di usufruire del trasporto di comunità a chiamata.

Il progetto “Pulmì” si avvia ad iniziare la fase di sperimentazione, ma già prima dell’autunno sarà lanciato in maniera strutturata. Il progetto gode del sostegno della Fondazione Con il Sud. Si tratta di un progetto innovativo, che favorirà la mobilità tra Ragusa e i comuni montani.

Un solo obiettivo: ridurre l’isolamento geografico e sociale, creando così una comunità di utenti attivi e partecipativi che condividono lo stesso fine e usufruiscono del trasporto comune. Il cittadino avrà un ruolo attivo nel progetto, infatti, contribuirà alla sperimentazione con suggerimenti e feedback.

Pulmì non sostituisce il trasporto pubblico locale

Pulmì non nasce per competere con i servizi di trasporto esistenti, ma piuttosto vuole essere un’opportunità per avvicinarsi ai cittadini e comprenderne le esigenze collettive, anche quelli presenti piccole comunità.

Inoltre, questa metodologia, che parte dalla comunità e non dal servizio, permetterà di raccogliere informazioni preziose che potranno guidare le future decisioni delle pubbliche Amministrazioni e degli operatori privati proprio del settore trasporti. Ecco che allora aggregando le necessità collettive, Pulmì diventa uno strumento fondamentale per comprendere e rispondere concretamente alle esigenze di mobilità del territorio.

“Ci sentiamo responsabili delle molteplici necessità che raccogliamo dai territori, tanto dai cittadini, quanto dalle amministrazioni locali – aggiunge Barbara Sarnari di SVI.MED. –  Sappiamo che non potremo soddisfarle tutte, ma chiediamo al maggior numero possibile di persone di entrare a far parte della Community, perché solo partecipando potremo insieme dare valore a questa sperimentazione e renderla più aderente possibile alle esigenze collettive”.  

Gli enti promotori

Nello specifico per essere un buon progetto che mira a creare comunità, chi lo promuove sa bene che bisogna fare squadra. Infatti il progetto è promosso da SVI.MED., L’Argent e Fondazione San Giovanni Battista, con il sostegno economico di Fondazione Con il Sud e in collaborazione con alcuni comuni della provincia di Ragusa (Ragusa, Modica, Comiso, Ispica, Pozzallo, Giarratana, Chiaramonte Gulfi, Scicli, Monterosso Almo, Santa Croce Camerina) e dal Consorzio provinciale dei comuni, Gruppo di azione locale – GAL Terra Barocca, Centro commerciale naturale Antica Ibla, Federsanità Anci Sicilia.

Pulmì è geniale come idea perché potrà aprire la strada a una nuova forma di cultura della mobilità per tutta la provincia, che rafforzi il concetto di comunità e faccia attenzione all’integrazione sociale. Un servizio di trasporto che va dunque oltre la mobilità, ma il cui fine ultimo è sociale e inclusivo.

Il lavoro preliminare verso il trasporto di comunità

In questi mesi sono state raccolte già molte informazioni coinvolgendo più di 150 potenziali membri della community, anche grazie ad incontri dedicati nei territori e questionari online sul sito www.pulmi.it, per condividere esigenze, suggerimenti, proposte per quella che diventa una sperimentazione dal forte valore sociale. Durante la presentazione del progetto, ieri, gli enti promotori hanno costituito formalmente la Community, firmando il relativo regolamento. 

L’obiettivo del progetto è infatti quello di offrire un mezzo comodo, sicuro e accessibile per tutti e tutte, dai lavoratori pendolari agli studenti, dai residenti anziani ai giovani, con particolare attenzione alle categorie fragili, per esplorare e connettere quest’area della provincia di Ragusa. 

Infatti “Pulmì rappresenta una svolta importante per la nostra comunità – ha sottolineato Renato Meli, presidente della Fondazione San Giovanni Battista – Vogliamo offrire non solo un mezzo di trasporto, ma una possibilità per i cittadini di diventare protagonisti attivi del cambiamento”.

Come funzionerà il servizio Pulmì, ben 30 le fermate

Attraverso l’app o il call center dedicati i membri della Community Pulmì potranno prenotare in anticipo il proprio itinerario, scegliendo tra le trenta fermate proposte. Questo sistema ribalta il modello tradizionale del trasporto pubblico, che offre viaggi solo in orari e itinerari fissi, adattandosi invece alle richieste degli utenti e viaggiando solo quando c’è almeno una richiesta, rendendolo più sostenibile.

Le fermate (tra queste anche Ragusa Ibla e il nuovo ospedale Giovanni Paolo II) sono state individuate attraverso focus group locali, affinché il servizio possa davvero rispondere ai bisogni della comunità. Il servizio verrà svolto con due minivan da 9 posti, equipaggiati con pedane per favorire l’accesso delle persone con disabilità.

Per ulteriori informazioni e per iscriversi alla Community è possibile visitare il sito www.pulmi.it mentre sono già attivi i canali social Facebook e Instagram.

“Il cuore di Pulmì è la sua Community di utenti attivi e partecipativi – ha spiegato Federica Schembri dell’associazione L’Argent – Abbiamo lavorato intensamente per coinvolgere gli attori locali attraverso incontri periodici e fasi di ascolto nei vari Comuni, raccogliendo preziosi suggerimenti e feedback. Siamo entusiasti di vedere come la Community stia prendendo sempre più forma”.  


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