“La Notte” di Adamo, musica ed emozioni a Marina di Ragusa. La prima nazionale di “Piccola Katy”

( di Giuseppe Calabrese ) -I suoni e le luci che “accesero” le notti del litorale ragusano alla fine degli anni ’60 testimoniarono non solo un profondo cambiamento nel modo di vivere l’estate, ma sancirono soprattutto il decollo delle villeggiatura di massa e del turismo accompagnati dalla nascita come funghi di locali notturni lungo la costa.

Il night “La Notte” del cantante confidenziale (all’epoca si definivano così, n.d.a.) italo-belga Salvatore Adamo sul lungomare “Andrea Doria” divenne il “brand” del  nuovo modo di trascorrere le estati con un’utenza trasversale che comprendeva più di una generazione.

“La Notte” era anche bar, “tea room” (operativo in primavera e d’inverno di domenica e nei festivi, n.d.a.), sala trattenimenti. Nel link che segue le immagini della villa della famiglia Adamo da “Come eravamo” (Archivio di Telenova) con il cantante giovanissimo in bici per le vie della località balneare.

Il locale aveva un livello ed uno stile più elevato rispetto ad altri specie per l’impiego di tecnologie all’avanguardia per quei tempi, come le cellule fotoelettriche che aprivano in automatico le porte di vetro dell’ingresso o quelle installate nei bagni, che consentivano di lavarsi le mani senza toccare i rubinetti (quando avevo solo 9-10 anni e mi capitava con i miei genitori ed amici di famiglia di trovarmi a “La Notte” nei pomeriggi domenicali o festivi, coglievo sempre l’occasione per andare nei bagni per vivere la “magia” dei rubinetti con le cellule fotoelettriche, sotto lo sguardo tra il sorpreso e il preoccupato dei miei, n.d.a.). Senza trascurare la pista da ballo realizzata su una piattaforma di vetro sopra l’acquario dove volteggiavano pesci dai colori più variopinti rendendo l’atmosfera ancora più particolare.

Il primo matrimonio del 30 luglio 1968 fra Francesco Voi e Pina Barone, prima cugina di Adamo, e il corteo nuziale di auto parcheggiate davanti a “La Notte”  (Archivio Voi)

Si aprì così una fase di grande trasformazione, contraddistinta non solo da consistenti investimenti di imprenditori privati nell’”industria del divertimento”, ma anche ad opera di nuclei familiari  che davano fondo ai propri risparmi pur di costruire o acquistare la casa al mare, vissuta spesso come status symbol di un benessere da esibire, raggiunto a volte con molta fatica dopo le restrizioni del periodo bellico e la difficile ripresa del dopoguerra o, in alternativa, contentandosi di  prendere in affitto una casa, pur di poter dire di avere trascorso le ferie al mare. Un segno tangibile di voglia di vivere e trascorrere in allegria le notti fino alle ore piccole, almeno per quei tempi, rispetto alla villeggiatura senza troppe pretese vissuta nei villini di campagna, sempre per chi se lo poteva permettere, o nelle case in affitto.

La terrazza con vista sulla baia di Marina di Ragusa e l’angolo bar (Archivio Monello)

Il 1° luglio 1967 fu inaugurata “La Notte” a Marina di Ragusa che aveva comportato un mega investimento pari a circa 600 milioni delle vecchie lire, corrispondenti oggi a poco più di 7 milioni di euro, del cantante Salvatore Adamo, nativo di Comiso, figlio di un minatore di origini vittoriesi, nonostante meno di un anno prima, il 7 agosto 1966, la famiglia Adamo fosse stata colpita da un grave lutto. Il padre  Antonio era annegato per un incidente nelle acque antistanti Punta Braccetto. Una tragedia che segnò nel profondo l’intera famiglia Adamo, la moglie Concetta, anch’essa nativa di Comiso, ed i sette figli Salvatore, Delizia, Pippo (scomparso prematuramente nel 2005), Eva, Salvina, Giovanna e Titina, nati e vissuti per la maggior parte a Gemappes in Belgio nei pressi della città di Mons.

Il botteghino a forma di pagoda davanti all’ingresso principale del night (Archivio Monello)

Ne “La Notte” arrivarono ad esibirsi cantanti di successo quali Mina, Ornella Vanoni, Fausto Leali, Patty Pravo e Caterina Caselli e gruppi del livello de La Premiata Forneria Marconi ed i Pooh, che nel locale proposero in prima nazionale “Piccola Katy”, uno dei maggiori successi (circostanza confermata tempo fa dall’ex sindaco e deputato regionale Pd Giuseppe Digiacomo, n.d.a.), nonostante fosse solo la facciata “b” di un 45 giri dal titolo “In Silenzio”. Il brano incontrò quasi sicuramente il favore del pubblico anche perché proponeva un tema di rottura nella sensibilità di quei tempi. In precedenza, le canzoni d’amore aveva affrontato solo i sentimenti, non certo le scelte di sesso di un’adolescente né tanto meno di fughe da casa. Ma l’aspetto più innovativo del testo consisteva nel fatto che ogni decisione fosse unicamente nelle mani della ragazza, senza esprimere alcun giudizio di tipo morale sulla scelta di Katy.

Alcuni di questi cantanti che si esibirono ne “La Notte” si trasformarono in veri e propri habitué del litorale ibleo. In particolare ritroveremo Patty Pravo nella “Tavernetta Oasi” di Marina di Modica assieme a tanti altri artisti, alla quale dedicheremo a fine mese l’ultima puntata di questa rubrica prima di andare in vacanza. Lo stesso Adamo cantò più volte nel suo stesso locale, tra i quali proprio il brano La Notte, che aveva dato il nome al night. La struttura aveva uno staff molto giovane con un direttore di appena 25 anni, che assolse tali compiti dalla fine del 1968 fino a tutto il 1969: Giuseppe Monello, fratello dell’attuale assessore ai Beni e alle Attività culturali della giunta Aiello di Vittoria ed ex sindaco e deputato nazionale del Pci-Pds Paolo Monello. Ne “La Notte” vi lavorò dal 1968 al 1970 anche una cassiera diciottenne, Giovanna Monachella.

Il direttore Giuseppe Monello (Archivio Monello) e la giovanissima cassiera Giovanna Monachella con Fausto Leali 

Il locale fu lanciato a livello pubblicitario con un gadget rappresentato da una scatola di fiammiferi celebrativa, come si usava spesso all’epoca, recante su un lato la facciata de “La Notte” e sull’altro la foto di una ragazza di 26 anni, Gigliola Reyna, che farà l’attrice fra l’altro in “Sei personaggi in cerca d’autore” di Luigi Pirandello e molti anni in “Amore”, uno degli episodi de “Il Commissario Montalbano”. Proprio la Reyna ha raccontato la sua esperienza alcuni mesi fa nell’edizione dell’1 dicembre 2023 di “Storie di Mascalucia” a Giuseppe Reina, facendo riferimento proprio a <la pista da ballo tutta di cristallo e si vedeva il mare sotto. Tu ballavi e sotto vedevi i pesci veri, gli scogli, il corallo, una cosa fantastica>  (da mascaluciadoc.org).

Gigliola Reyna appena ventiseienne raffigurata in un gadget de “La Notte” (da mascaluciadoc.org) e uno degli interni de “La Notte” (Archivio Monello)

L’attrice catanese raccontò, in particolare, un episodio che la colpì profondamente, sottolineando come <Salvatore Adamo fosse una persona galante, gentile, brava. I prezzi dei biglietti della serata – ricordò Gigliola Reyna – erano altissimi ed io ero andata insieme a mia mamma, che era una sua fan. Lui, alla fine della serata, uscì tra gli ombrelloni che erano messi davanti al locale e cantò tre canzoni per tutti coloro, anche suoi concittadini, che non erano potuti entrare non avendo i soldi. Io ho pianto per l’emozione e anche per il gesto d’infinità bontà>. Fino all’amara scoperta di diversi anni dopo. <Quando recitai in uno degli episodi de “Il Commissario Montalbano” chiesi di portarmi a vedere il locale “La Notte”. Mi dissero che non c’era più e, al suo posto era sorto un residence…Ti confesso che ho pianto anche in quell’occasione> (da mascaluciadoc.org).

Un’amarezza che fa il paio con quella espressa da Giovanna Adamo, da me intervistata per telefono dalla Francia in occasione di un servizio pubblicato sulla Cronaca di Ragusa di Gazzetta del Sud il 23 luglio 2009.

La sorella maggiore di Adamo ebbe parole dure sul lento declino del locale passato più volte di mano fino alla sua demolizione. <Come si è potuto buttare giù un locale così senza che nessuno alzasse un dito – sottolineò –. Oggi sarebbe stato un successo. Allora non si è capito a fondo. Si figuri che quando io e mia sorella arrivavamo in treno a Catania da Parigi ed i turisti che incontravamo sapevano che andavamo a Marina ci dicevano: “Andate sulla “costa Adamo”. Ricordo la sera dell’inaugurazione quando mio fratello cantò sul terrazzo de “La Notte”>.

Nel 1974 un inedito Roberto Voi disc jockey e “Miss Marina di Ragusa” con Nuccio Costa (Archivio Voi)

D’altra parte il tributo d’affetto soprattutto dei comisani a Salvatore Adamo si toccò con mano in occasione del concerto della fine degli anni ’80 al “Koala Maxi” di Playa Grande, quando dal centro casmeneo accorsero in migliaia per assistere all’esibizione del cantante italo-belga, che a tutti gli effetti consideravano un loro concittadino. Adamo, tra l’altro, ha tenuto costanti rapporti con la terra di origine tornando spesso a Ragusa per incontrare una ristretta schiera degli amici più affezionati. Nonostante abbia vissuto quasi sempre in Belgio, il cantante confidenziale di origini comisane non ha oltretutto mai rinunciato alla nazionalità italiana. Si stima che nel corso della sua lunga carriera sia riuscito a vendere  oltre 100 milioni di dischi, restando per tanto tempo ai vertici delle vendite nel Belgio, e tra i migliori 100 a livello internazionale. Adamo è ancora oggi molto popolare nel nostro Paese, basti pensare che la sua canzone “Perduto Amor” fu ripresa da Franco Battiato.

Giuseppe Calabrese

In copertina la facciata de “La Notte” riprodotta su una scatola di fiammiferi promozionale (da mascaluciadoc.org)  

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