Gli archeologi Cultraro e Di Stefano, alla “scoperta” di Troia, incantano il pubblico di Sampieri

( di Anna Caschetto) – C’è spazio anche per l’archeologia nell’importante rassegna culturale del PataPata di Sampieri, la cui direzione artistica è stata affidata al giornalista Marco Sammito.

Il 4 pomeriggio è stato lo studioso Massimo Cultraro ad illustrare ad un pubblico attento e partecipe la genesi del metodo stratigrafico che sta alla base della moderna archeologia.

Cultraro, esperto del mondo miceneo e minoico, autore di numerosi articoli scientifici nonché di due importanti pubblicazioni quali Alla scoperta di Troia (stampato in 320.000 copia) e L’ultimo sogno dello scopritore di Troia, ospite più volte di Rai Storia, ha “narrato” la vita di colui che è considerato il pioniere dell’impostazione moderna dell’archeologia cioè Heinrich Schliemann.

Nato povero, Schliemann diventa prima un grosso imprenditore e in seguito il curatore di vari scavi archeologici condotti in maniera da procedere dall’oggetto al contesto e quindi alla scoperta di varie civiltà.

Viaggiatore mittleuropeo, Schliemann sfrutta ogni occasione, anche il matrimonio (figlia della madrina della zarina la sua prima moglie) per arricchire le sue conoscenze e il suo patrimonio linguistico; parlava infatti ben 21 lingue ed annotava nei suoi Taccuini ogni evento anche minimo delle sue intense giornate.

Siamo nella seconda metà dell’800 e l’archeologo va in Africa, in Egitto, in Medio Oriente e da non credente visita i luoghi religiosi con la curiosità tipica degli studiosi dei fenomeni di costume.

Diventa famoso per la scoperta del cosiddetto Tesoro di Priamo (numerosi i gioielli rinvenuti nei vari scavi).

La Sicilia Occidentale, con Segesta, Erice, Cefalù e Palermo lo vede intento nella ricerca del tumulo di Anchise, il padre di Enea.Nella Sicilia Orientale, tocca Kamarina e Siracusa.

La forte tempra di ricercatore lo porta anche a Roma per scoprire i progenitori di Romolo e Remo.

Preziosa fonte di informazioni la sua corposa autobiografia curata dalla seconda moglie e pubblicata nel 1931.

Il mito di Troia ha attraversato tutta la storia, ha evidenziato l’archeologo Giovanni Di Stefano, dialogando col professor Cultraro, compito che ha svolto egregiamente, ed anche noi, con tutti i presenti, ne abbiamo per più di un’ora ascoltata l’eco e valutata e compresa l’importanza.

Anna Caschetto

Giovanni Di Stefano, Heinrich Schliemann., Marco Sammito, Massimo Cultraro, PataPata

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