Modica, emergenza idrica: le riflessioni dell’ex consigliere Nino Cerruto
Riceviamo e pubblichiamo questa lettera giunta in redazione a firma dell’ex consigliere Nino Cerruto che interviene su l’emergenza idrica
“Adesso che l’emergenza idrica, nella parte storica di Modica, sembra essere temporaneamente passata-scrive Cerruto- si auspica che la S.p.A. Iblea Acque, a totale capitale pubblico, ed il comune di Modica, socio di Iblea Acque, analizzino le criticità emerse in questa fase per evitare, per tutta una serie di motivi, che interi quartieri rimangono nuovamente, per oltre 10 giorni, completamente a secco, venendosi così a creare una vera e propria emergenza sociale e gravi problemi di carattere igienico – sanitario.
Ardua impresa risultava contattare Iblea Acque; chi riusciva a contattarla per prenotare un’autobotte, che non sempre poi arrivava, non riceveva risposte in merito ai tempi di consegna o sulla durata dell’emergenza idrica; chi poi, per motivi orografici, necessitava di una piccola autobotte, poteva solo disperarsi, perché era quasi impossibile reperirla anche privatamente.
È chiaro che è risultata del tutto inadeguata la convenzione con una sola impresa di trasporto di acqua potabile. Neanche nelle zone colpite da particolari disastri si raggiunge un così basso livello di inefficienza di servizio idrico, perché quanto meno viene assicurato un servizio di approvvigionamento in alcuni punti di raccolta dove le persone possono riempire dei contenitori per poter far fronte ai bisogni più impellenti.
A ben poco sono servite le passerelle televisive di organi di governo della città volte a rassicurare i cittadini sul ripristino della normalità, visto che poi sono trascorsi anche 5 giorni prima che l’acqua giungesse nelle abitazioni.
Altra criticità probabilmente è stato il troppo tempo intercorso prima che venissero individuati i punti di rottura della tubatura. Oggi la tecnologia mette a disposizione strumenti diagnostici, già in passato utilizzati dal comune di Modica, in grado di fornire risposte in tempo reale.
È vero che vi sono dei tempi di attesa fisiologici, per le stesse leggi della fisica, per la ripresa della regolarità dell’erogazione dopo l’avvenuta riparazione; però, mediante opportune manovre idriche si potrebbe forse attenuare l’agonia di chi da troppo tempo non riceve acqua.
Ci siamo accorti in questo periodo, se qualcuno non lo avesse ancora capito, della preziosità di “sorella acqua”, che è e deve rimanere un bene pubblico e non può essere oggetto di speculazione ed arricchimento di soggetti, detrattori della gestione pubblica, che premono per privatizzare il servizio idrico, facendo leva sulle inefficienze della gestione pubblica e proponendo un “rimedio peggiore del male”.
Si chiede che il comune di Modica promuova un tavolo tecnico di cui facciano parte, oltre che il personale rappresentativo e tecnico del Comune e di Iblea Acque, anche esponenti della società civile, al fine di programmare interventi di graduale rifacimento della rete idrica comunale, senza i quali a poco serve avere più acqua a disposizione, se poi la metà si perde dalla fonte al rubinetto, ma anche di individuare ed adottare in tempo utile, tutte quelle misure atte a contrastare la siccità che sta colpendo la nostra Regione, visto che nelle nostre zone esistono risorse geologiche, strumentali ed umane in grado di fornire adeguate risposte”