Ieri mattina dall’Aeroporto di Catania è partita la spedizione missionaria salesiana per il Senegal. A Tambacunda, negli ultimi anni opera l’Impresa Sociale “Don Bosco 2000” per dei progetti di cooperazione circolare.

Nel cuore della Savana, nasce un progetto di migrazione circolare, grazie a Seny Diallo che nel 2016 è ritornato nel suo villaggio d’origine per creare, insieme alla Don Bosco 2000, una cooperazione con le istituzioni locali. Obiettivo della cooperazione è stato quello di creare delle star-up agricole nei villaggi di Wassadou, Netteboulou e Velingara Pont. Dei villaggi poverissimi, in cui sono stati realizzati orti e pollaio, ma anche luoghi di aggregazione sociale, un modo concreto per dare futuro ai giovani, sfamare le popolazioni locali e fermare la migrazione forzata.

Dall’Aereoporto di Catania sono partiti ben 14 volontari siciliani, tra questi due modicani: il salesiano don Antonio Lauretta e la giovane animatrice Benedetta Russo.

Don Antonio Lauretta, insieme a sr Luisa Nicolosi, sono i responsabili salesiani che guideranno questa missione in terra africana. I volontari di diverse età, hanno seguito lungo questo anno la Scuola di Animazione Missionaria realizzata dai Salesiani di Sicilia e dal Volontariato Internazionale per lo Sviluppo.

In particolare i volontari saranno presenti all’oratorio di Velingara Pont in Senegal per animare il grest con centinaia di bambini. Dopo un lungo viaggio inizialmente via aereo per raggiungere Dakar, la capitale del Senegal, il gruppo nella mattinata di oggi si muoverà in macchina verso Tambacunda.

Lì per fare del bene, breve intervista a Benedetta Russo

Come Domani Ibleo abbiamo sentito Benedetta Russo, animatrice dell’Oratorio Salesiano di Modica. A lei abbiamo come chiesto come si sente prima della partenza e se aveva delle aspettative. Con semplicità ci ha detto che non ha alcuna aspettativa.

“Mi sento bene e pronta per questa esperienza. So che è il tempo giusto, anche perché sarei dovuta andare in Senegal nel 2020, ma per il via del Covid non è stato possibile” ha poi aggiunto Benedetta.

Quest’anno si è ripresentata l’occasione così come ci ha raccontato Benedetta, che ha colto subito, visto che si presenta come una pausa naturale tra la sua esperienza universitaria, attualmente al terzo anno di scienze dell’educazione, e la carriera lavorativa che si prepara ad intraprendere.

“Ho visto come possibilità come un dono e un segno, mi sento bene e nel giusto tempo. Ho cercato di non farmi aspettative. Mi sono posta solo un obiettivo quello di fare bene e del bene” ha raccontato Benedetta.

Inoltre chiacchierato ha sottolineato: “secondo me esistono tanti modi per fare il bene, quello che vorrei fare con tutto me stessa è fare del bene in modo semplice. Parto nell’ottica di mettermi a servizio, sono qui in Senegal non perché mi senta una missionaria, ma perché so che con la presenza di ciascuno aiutare a fare la differenza in questo percorsi. Quindi l’obiettivo è quello di fare bene del bene”.

A conclusione della nostra intervista abbiamo chiesto cosa porti di te? “Non lo so cosa porto di me. Io sto cercando di portare tutto me stessa. I lati belli e i lati brutti, perché penso siano essenziali tutti. Anche perché siamo un gruppo, con altre persone che come me hanno questo desiderio di venire qui ed esserci e fare. Porto di me tutto, non ho lasciato niente a casa. Sto portando la Benedetta a 360 gradi a casa, oratorio, università con gli amici”.

Inoltre Benedetta Russo ci ha raccontato che la comunità oratoria di Modica ha donato un bel po’ di cose che saranno consegnate all’oratorio di Tambacunda. Da Modica a Tambacunda, arriveranno presidi medici e materiale necessario per le medicazioni. “Ho ricevuto anche tanta vicinanza e sostegno anche materiale”.