Modica, caso Gesco: incarichi sospetti e mancate assunzioni, il silenzio dell’amministrazione

Terranova della Camera del Lavoro denuncia il caso di un dipendente della Spm che ha lavorato per molti anni nel servizio idrico e non è stato trasferito alla Iblea Acque SpA

Il caso Gesco a Modica potrebbe diventare un boomerang per l’amministrazione e non solo. Dalle dichiarazioni del segretario del Pd Salvatore Poidomani sembra infatti che il sindaco Maria Monisteri e l’assessore Viola erano a conoscenza “sia dello spreco che dell’abuso”.

In un precedete comunicato, infatti, Poidomani aveva spiegato che in questa vicenda era stato commesso uno spreco perché nonostante la delicata situazione finanziaria della società, l’amministratore ha aumentato i costi della gestione nominando un coordinatore, Giorgio Falco, ex consigliere comunale, per svolgere un lavoro inutile che invece dovrebbe fare lui e un abuso perché pare che il soggetto incaricato del lavoro inutile sia “vicino” ad Abbate e che sia stato scelto arbitrariamente senza seguire l’iter amministrativo.

L’amministratore della Gesco Angelo Giallongo risponde dichiarando che “Giorgio Falco è stato scelto per le sue competenze professionali ed è un tipo di incarico fiduciario in quanto era necessario assumere una figura competenze e tecnica e non una figura selezionata da un bando

Quindi non conta il fatto che Giorgio Falco sia stato consigliere eletto nella lista Abbate sindaco. Questa è solo una coincidenza.

L’amministrazione, ed in particolare il sindaco e l’assessore Viola, rispondono alle accuse di Poidomani affermando “di essere pienamente consapevoli della nomina ma di essere rimasti sorpresi per le tempistiche celeri dell’assunzione

Dunque sapevano– dichiara Poidomani- E lo hanno prima subìto e poi condiviso. Senza fiatare, senza indignarsi. In verità qualche remora l’hanno avuta: pare che sulla tempistica Abbate e Giallongo siano stati frettolosi, si poteva aspettare un poco, la prescia può insospettire. A noi ha insospettito l’intero affaire

Il segretario del Pd prosegue ponendo delle domande all’amministrazione: “Monisteri e Viola sanno che non è possibile dare incarichi fiduciari nelle società partecipate?  Non è anomalo che un amministratore che abbia ricevuto un incarico fiduciario possa affidare a sua volta un incarico di natura fiduciaria, trasformando di fatto una società pubblica in una azienda privata? È stata fatta una valutazione preventiva sull’effettiva utilità dell’incarico che si intende affidare? Possono mostrare alla città la relazione dalla quale si evince la necessità e l’urgenza di affidare un incarico esterno per un lavoro inutile? 5) Sanno che il lavoro inutile è tra i compiti che dovrebbe svolgere l’amministratore? Quali criteri sono stati adottati per selezionare il soggetto cui affidare l’incarico fiduciario? È stato verificato che all’interno della società non vi siano dipendenti in possesso delle professionalità richieste?  Quali sono le competenze tecniche di Falco, a parte l’amicizia con Abbate? 9) Si può conoscere la durata del contratto e il compenso che sarà erogato al coordinatore?  Può la sindaca informare la città del compenso che viene riconosciuto all’amministratore?  Come giustificano il pagamento di un ulteriore emolumento con il fatto che 48 famiglie debbano ancora percepire dal Comune ben 11 mensilità di stipendio, oltre al TFR?

Il PD stavolta non resterà inerte in caso di ulteriore silenzio della Sindaca e denuncerà il tutto alle autorità competenti, in primo luogo alla Corte dei Conti cui verranno inviati, altresì, gli atti relativi al trasferimento del personale dalla SPM alla GESCO, unitamente a quelli inerenti l’attuale incarico professionale. La prassi sgradevole di non rispondere alle interrogazioni delle opposizioni– conclude Poidomani- ha ormai raggiunto livelli inaccettabili per una città dalle tradizioni democratiche come Modica”

A margine di questa vicenda c’è anche un’altra storia che ha sempre a che fare con la Gesco ed in particolare con il trasferimento di un dipendente.

La denuncia arriva dal segretario della Camera del Lavoro di Modica Salvatore Terranova e rafforza ulteriormente la convinzione che la cosa pubblica viene amministrata come fosse ‘cosa privata’ per favorire gli interessi di alcuni soggetti e punire chi non si allinea al potere.

Terranova denuncia il caso di un dipendente della Spm che ha lavorato per molti anni nel servizio idrico e nel settore depurazione venga escluso dall’elenco dei dipendenti della suddetta partecipata da trasferire alla “Società Iblea acque” cui i Comuni della provincia hanno delegato la gestione del servizio idrico integrato.

Il segretario della Camera del Lavoro si chiede “Perché questo dipendente non è stato inserito? È stata una scelta solo dell’Amministratore della Spm ad escluderlo? O qualcuno ha fatto in modo che, per ragioni che vorremmo conoscere, venisse escluso per punirlo e di cosa? Di non essersi assoggettato alla influenza politica dominante o perché, avendo una propria testa, costituiva un insopportabile fastidio e quindi bisognava scartarlo? È stata una scelta solo della Spm di escluderlo o invece la stesura dell’elenco dei dipendenti da trasferire è avvenuta con il concorso dell’ente-comune in cui hanno prevalso altri fattori sul mero esame burocratico?” 

Terranova spiega che “in questi diversi mesi abbiamo cercato di capire ciò che realmente è successo e abbiano parlato con tutti i soggetti interessati; ci pare che qualcosa di anomalo sia avvenuta, ossia che si è voluto emarginare e quindi danneggiare un dipendente della cui professionalità nessuno dubita. E, purtroppo, è rimasto il solo ad essere stato messo da parte, come un soggetto da evitare. Detto dipendente in questo momento si trova senza occupazione, perché, ritenendosi vittima di una ingiustizia, non ha accettato di essere assunto dalla Gesco; non ha accettato per coerenza, visto che si ritiene al centro di una manovra che lo ha e continua a volerlo mortificare.

Noi pensiamo- prosegue Terranova- che abbia dato un esempio di dignità, di una dignità che non si piega, che qualcuno, pensando di essere intangibile, non potrà capire.

Terranova conclude spiegando che “il Comune riferisce che è la Società Iblea Acque che non vuole, quest’ultima sostiene che il nominativo del dipendente di che trattasi non è stato inserito nell’elenco che il Comune di Modica gli ha trasmesso. Eppure, il dipendente, così come previsto dalla legge, ha trasmesso la domanda sia al Comune che alla Società Iblea acque, entro i tempi previsti. Ma nessuno lo ha chiamato e lo ha considerato, anzi lo hanno scartato. Perché qualcuno ha voluto che non venisse trasferito alla Società Iblea acque? Per fargli capire chi comanda? Per educarlo a capire da che parte sta il potere?”

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