Questa “Società civile modicana” deve dimostrare di essere migliore del Potere

( Carmelo Modica) – Volendo sfruttare i risultati del vivace e spesso polemico dibattito sui social riguardo alla realizzazione delle piazze di Marina di Modica e della Madonna delle Grazie, è evidente che la questione dei parcheggi, dei passi carrabili e delle nuove linee urbane ha indotto a parlare di turismo a Marina di Modica.

Sarebbe un peccato non cogliere l’occasione per fare alcune considerazioni che possano aprire nuovi orizzonti di confronto.

Secondo il mio punto di vista non esistono provvedimenti specifici per il turismo. Infatti, non possono esistere provvedimenti del Potere che non abbiano lo scopo di migliorare la qualità della vita dei cittadini di Modica che costruendo la “Modica per i modicani“, di fatto non realizzino anche la “Modica per i turisti“. Solo quando la “Modica dei modicani”, per la sua qualità di vita, attrae i turisti costringerà a provvedimenti specifici per governarne la presenza ed il gratificante soggiorno.

Dobbiamo, però, essere realisti e prendere atto che, noi modicani, siamo governati da molto tempo, da un potere locale che spesso manca di etica e competenza. Questo comporta difficoltà nel garantire efficienza, meticolosità, serietà, onestà e responsabilità; prenderne atto senza illusioni, sapendo che cambiare la Politica richiederà tempi lunghi e molta pazienza.Mentre attendiamo che questo processo si concretizzi, c’è uno strumento spesso trascurato: il potere della società civile di influenzare il governo.

Nelle democrazie, la società civile può esercitare un notevole condizionamento sul potere. Anche se il tema meriterebbe un approfondimento, qui sottolineo la sua totale assenza nel dominio del turismo.

Al momento attuale, esiste solo una critica utile nei confronti del potere locale, che però si scontra con un muro di gomma, risultando sterile. Questa critica spesso si manifesta nei social media, una sorta di “Consiglio comunale virtuale” che, per sua natura, non riesce a superare la semplice protesta e raramente propone soluzioni ponderate.

Tuttavia, se la critica dei singoli cittadini nei social ha un impatto limitato, molto potrebbe essere fatto da ordini professionali come quello degli architetti e dalle associazioni di categoria ed ancor di più di quelle associazioni che, nel loro statuto, si impegnano solennemente per la promozione turistica, ma nella pratica si limitano a insignificanti attività di animazione sociale.

E’ disarmante verificare la inesistente attività istituzionale di tali associazioni, alcune delle quali pur avendo adottato Statuti ad hoc, con registrazioni in albi regionali e registri del Terzo settore e, quindi, una potenza giuridica eccezionale si limitano a presentare libri, passeggiate e sagre della cipolla fritta.

È evidente che strutture come queste, che rappresentano la “Società civile”, non possono illudersi di avere autorevolezza solo perché si confrontano con quella di un Potere locale che è zero: zero contro zero fa zero.

In questo contesto, alla giusta critica istintiva, a volte comprensibilmente nervosa, sulla diminuzione dei parcheggi causata dalla realizzazione delle piazze “Santuario della Madonna delle Grazie” e “Piazza Mediterraneo” a Marina di Modica, sarebbe stato utile affiancare proposte tecniche alternative o integrative.

Un dibattito più riflessivo sarebbe stato più credibile, perché non sarebbe sfuggito che il rifacimento della Piazza Mediterraneo ha aggravato il problema dei parcheggi di soli 40 posti auto, facilmente sostituibili, eche per la Madonna delle Grazie il parcheggio è stato spostato di soli 150 metri (in una zona con altri parcheggi a 250 metri) a non voler ricordare che, secondo la logica del piano di Protezione civile, la piazza della Madonna delle Grazie doveva già essere interdetta alla sosta in quanto destinata a luogo di riunione in caso di eventi calamitosi.

Questa “Società civile” deve dimostrare di essere migliore del Potere altrimenti, si ritroverà a partecipare ad una rissa tra pari, come nel caso dello stravagante rimborso richiesto dal CNA per i “danni subiti” dalla ritardata apertura della piazza, o delle tutte illegali, ed incivili,dispute tra gli abitanti di Marina di Modica, che pretendono di occupare come proprio lo spazio antistante i loro cancelli con sedie e cassette, contro altri cittadini che, in assenza di passi carrabili  regolari, hanno il sacrosanto diritto di parcheggiare.

Il settore turistico, nel mondo occidentale, è dominato dalle spietate, e spesso inumane, leggi di mercato e persegue un’evoluzione prevedibile, dal piccolo al diffuso. Questo implica che le comunità con poco turismo, quando decidono di sviluppare un progetto di incremento, dovrebbero essere sagge e umili abbastanzaper imparare dalle esperienze di altre comunità con progetti più avanzati.

Scriviamo questo perché notiamo che Modica mostra chiari segni di crescita turistica. È essenziale, quindi, che nella sua ansia di sviluppare un progetto scientifico per sostenere tale crescita, Modica impari dalle esperienze di altre realtà che hanno già raggiunto gli obiettivi che essa si prefigge. Ignorare queste esperienze sarebbe un errore.

Allo stesso modo, sarebbe sbagliato non trarre insegnamenti dalle riflessioni sulle esperienze passate della propria storia. Un esempio significativo è il piccolo saggio di Giuseppe Calabrese, “Notti bianche a Marina di Modica, belle tedesche e play boy fai da te” pubblicato su Il Domani Ibleo l’8 agosto scorso [https://www.ildomanibleo.com/2024/08/04/notti-bianche-a-marina-di-modica-belle-tedesche-e-play-boy-fai-da-te/].

Questo bellissimo articolo è importante perché, se la storia deve insegnarci qualcosa, abbiamo il dovere di andare oltre il semplice piacere di ricordare momenti felici. Dobbiamo chiederci perché negli anni ’60 e ’70 avvennero certi fenomeni virtuosi e, ancor di più, perché cessarono.

Sarebbe certamente utile, da tali riflessioni, apprezzare  genialità e intraprendenza di benemeriti modicanima anche la cecità di politici che ci lasciarono una Marina di Modica nelle cui strade i pedoni non possono passeggiare con a fianco la moglie o il nipotino, uno scenario che potrebbe indurci a non ripetere errori e pensare per tempo di programmare l’utilizzo degli ampi spazi ancora esistenti nella terza piazza, alle spalle della ex piscina e Punta Regilione, nei quali, la lancio qui, si potrebbe immaginare la realizzazione di due grandi aree, per dirla alla Celentano, una rock ed una lenta ed anticipare così il possibile futuro desiderio di poter disporre di aree di tranquillità altre che del chiasso.

Analogamente, dobbiamo interrogarci sul perché finirono “Il giugno modicano“, “La giostra dei Chiaramonte“, l’”Università di San Martino”e perché l’Archivio di Stato di Modica sta andando in rovina.

La società civile vuole aspettare che si muova il Potere?

Carmelo Modica

(Foto di copertina di Raffaele Di Rosa)

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