Sicilia, rimpasto di Giunta concluso. Tre nuovi assessori, Abbate resta fuori e c’è un motivo

Salvatore Barbagallo e Giuseppa Savarino sono i due nuovi assessori del governo regionale. Li ha nominati il presidente della Regione, Renato Schifani.


    Barbagallo, professore ordinario di Idraulica agraria e sistemazioni idraulico-forestali all’Università di Catania, prende il posto di Luca Sammartino e avrà la delega di assessore all’Agricoltura, sviluppo rurale e pesca mediterranea.
    Savarino, avvocato e deputato regionale, già presidente della Commissione parlamentare “Ambiente” dell’Ars, subentra a Elena Pagana ( la moglie di Ruggero Razza ex assessore alla sanità ed ora Eurodeputato di Fratelli d’Italia), e si occuperà di Territorio e Ambiente.
   “Abbiamo risolto la vicenda dei nuovi assessori, dopo l’estate, con calma, affronteremo l’argomento della vicepresidenza della Regione, che è un ruolo più politico che operativo”.

L’ha detto il presidente della Regione Renato Schifani rispondendo ai giornalisti a margine della seduta dell’Ars durante la quale hanno giurato i nuovi assessori.
    La carica di vicepresidente della Regione era stata assegnata all’inizio della legislatura a Luca Sammartino, che si è dimesso ad aprile dalla carica di assessore all’Agricoltura perchè raggiunto da una interdizione a ricoprire cariche nella pubblica amministrazione.

Nei giorni scorsi si era insediato Alessandro Dagnino, che ha preso il posto di Marco Falcone alla guida dell’assessorato all’Economia.    “Adesso – ha aggiunto Schifani – dobbiamo continuare a lavorare con determinazione sull’attuazione del programma”. Tra i punti citati da Schifani anche quello dei termovalorizzatori: “Stiamo andando avanti molto velocemente – ha dichiarato il presidente della Regione -, contiamo di individuare un progetto di massima per andare a gara tra fine 2024 e i primi mesi del 2025”.   

Quanti delusi tra chi aspirava a diventare Assessore

Guardando al rimpasto della Giunta Schifani dalla visuale della provincia di Ragusa, le delusioni sono tante tra i parlamentari della maggioranza. In particolare due. Giorgio Assenza di Fratelli d’Italia che già era in corsa per diventare assessore nella formazione del primo governo Schifani, poi, raccontano le cronache parlamentari, ha ceduto il posto da gran signore ad altri. Questa era la volta buona per ottenere l’ambito riconoscimento, ma gli è stata preferita Giusy Savarino forse per motivi di equilibri territoriali.

Chi, invece, ci teneva molto, ma ha provato la delusione più scottante, è l’altro parlamentare ibleo, l’on. Ignazio Abbate, che, a quanto raccontano nei corridoi dell’Ars, si è bruciato le poche possibilità che aveva, in occasione delle elezioni Europee, quando con la sua strategia, ha sbagliato tutto ed ha compromesso i rapporti con Totò Cuffaro, suo leader di partito.

Al punto che Cuffaro, che ovviamente di politica ne capisce, ha scelto di non cambiare i suoi Assessori in Giunta per non alimentare aspettative, e smentire le voci che si erano rincorse sulla possibile designazione di Abbate.

Anzi, voci indiscrete e non confermate, riferiscono che Totò Cuffaro, è convinto che alla fine Ignazio Abbate lascerà la Dc, forse per approdare in Forza Italia, passaggio, al momento, scongiurato, perchè nella Dc non c’è stato alcuno cambio di assessori nell’ultimo rimpasto.

In questo momento l’on.le Ignazio Abbate, galleggia e dopo gli insuccessi collezionati, vale per tutti la bocciatura dei disegni di legge sui Liberi Consorzi Comunali e le Città Metropolitane, viene guardata con sospetto l’eccessiva animosità del deputato modicano, tutto concentrato a portare soldi alla sua città (perchè cosciente che non ci sono risorse) e fare di tutto per scaricare, i debiti del suo ex Comune ai contribuenti regionali per alleviare le difficoltà ereditate dalle sue sindacature.

Oramai il gioco lo hanno capito e addirittura criticato, non solo dall’opposizione, ma anche da alcuni rappresentanti istituzionali di area, basti leggere la posizione del sindaco di Ragusa Cassì.

Alla fine, per un politico accorto, come Totò Cuffaro, questi sono piccoli sotterfugi che non portano voti e non fanno crescere il suo partito, anzi, dimostrano anche una visione, parziale e territoriale quella di Abbate), limitata e contraria, al punto da rilasciare un profilo poco adatto a ricoprire incarichi di governo.

Ma la partita rimane aperta. I passaggi di casacca nel frattempo continuano. L’ultima è stata l’adesione di Gianfranco Miccichè, storico rappresentante di Forza Italia in Sicilia, al partito dell’Autonomia di Raffaele Lombardo. A livello regionale non succederà quasi nulla, come si è affrettato a spiegare il Presidente della Regione Renato Schifani.

In una intervista a TGS, Schifani, commenta il passaggio e annuncia nuovi arrivi in Forza Italia.   “Ho sempre sostenuto – ha dichiarato il presidente – che la composizione della Giunta avrebbe risposto al dato elettorale delle elezioni regionali e così sarà. Qualunque trasmigrazione da un gruppo all’altro, quindi, mi lascia indifferente. Se qualcuno pensa che con qualche deputato in più si possa rivendicare qualche assessore, si sbaglia. Probabilmente ci rafforzeremo anche noi in termini di deputati regionali, ma non per questo chiederemo poltrone in più”. A buon intenditore, poche parole…


   

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