Stabilizzazione precari ASU verso lo slittamento: “Aaaannamo bene, propio bbene!!….”

“Dopo tantissimi anni grazie all’approvazione della Finanziaria senza dover ricorrere all’esercizio provvisorio, è stato centrato un obiettivo storico: la stabilizzazione dei 3700 lavoratori precari Asu.

Un provvedimento che darà dignità lavorativa a tante famiglie che per circa 30 anni hanno vissuto nell’incertezza”. Peccato che l’annuncio fatto dalla Regione siciliana risalga allo scorso mese di gennaio. Il 12 marzo un altro annuncio da parte dello stesso presidente Schifani che dava notizia dell’avvio della stabilizzazione dei lavoratori ASU. 

E intanto ieri, 3 settembre 2024, sono ripresi i lavori in Assemblea Regionale con la convocazione della I Commissione Affari Istituzionali presieduta dall’Onorevole Ignazio Abbate. Uno degli argomenti principali dell’incontro è stato ancora quello riguardante la  vicenda della stabilizzazione degli Asu degli Enti Locali e del Dipartimento dei Beni Culturali. L’Avvocato Foti ha evidenziato che entro il 15 settembre, come da circolare inviata agli enti utilizzatori degli Asu, sia necessario richiedere da parte dei Comuni le disponibilità economiche per passare alla stabilizzazione del personale. Oltrepassato questo termine, in automatico, qualsiasi provvedimento slitterà al 2025. 

Che la vicenda sia complicata lo ammette perfino Abbate, di solito ottimista ed entusiasta: “Per la Regione ed in particolare per i Beni Culturali – commenta l’Onorevole Abbate –  la vicenda è più complicata per cui è emersa la necessità di approvare una nuova norma in ARS per assegnare tale unità lavorative ad una partecipata ed in particolare alla SAS che potrà in seguito procedere alla stabilizzazione e alla successiva assegnazione all’ente utilizzatore ovvero il dipartimento dei Beni Culturali. Una situazione particolarmente delicata quella di questi lavoratori, circa 250, che già in estate è degenerata in proteste eclatanti.  

L’on. Abbate si rivolge a tutti gli Enti Locali che dispongono di ASU affinchè affrettino i tempi e concludano l’iter entro il 15 settembre. Per cui devono rivolgersi ai lavoratori e capire quanti di loro vogliono la stabilizzazione e quanti preferiscono rimanere in questa situazione fino alla fine del loro percorso lavorativo”.

“Aaaannamo bene, propio bbene…..” direbbe sora Lella.

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