La casa del mafioso che nessun vuole… la villetta di Marina di Modica in attesa di un’Associazione

A Marina di Modica c’è un bene sottratto alla criminalità organizzata che forse qualcuno non vuole, potrebbe sembrare la trama iniziale di un film, ma è l’amara realtà.

Andiamo con ordine. Il bene in questione è stato consegnato dalla Prefettura di Ragusa il 7 marzo 2023 al Commissario Straordinario del Comune di Modica, Domenica Ficano. Il bene sottratto al clan Tiberio, una famiglia mafiosa operante nel Lazio, nello specifico tra Roma e Latina, è una villetta, in ottime condizioni, che si trova in Via del Mughetto a Marina di Modica.

A suo tempo si era parlato della creazione di un centro antiviolenza, con annesso alloggio temporaneo, per le donne vittime di violenza. Ma ad oggi nulla di fatto. La cerimonia fatta a ridosso della Giornata internazionale delle donne ebbe un grande successo mediatico, un bene che tornava ad essere comune e destinato a un fine nobile aiutare le donne vittime di violenza.

Già in quella giornata memorabile, perché le procedure per la confisca definitiva sono molto complesse, si parlava di consegna alla collettività nel breve tempo attraverso una bando di assegnazione. Un progetto che avrebbe dovuto coinvolgere le associazioni del territorio impegnate a contrastare la violenza di genere.

Il progetto ambizioso avrebbe permesso di rendere questa innocua villetta, nel cuore di Marina di Modica, un centro dalla ricaduta sociale molto ampia non solo per il territorio modicano.

Un baluardo di legalità a riposo

Un baluardo di legalità che non si è riuscito ancora a creare. Infatti, alla Commissaria Ficano è succeduta la Giunta Monisteri e ad oltre un anno e qualche mese dall’insediamento questa casa risulta ancora chiusa. Perché nessun vuole la casa del mafioso? Cosa sta succedendo?

Queste domande sorgono dopo che qualche giorno fa è giunta comunicazione da parte dell’Assessore alle Politiche Sociali, Chiara Facello, di una proroga al 15 settembre 2024 per le manifestazione di interesse da parte delle associazioni in uso gratuito per finalità sociali dell’immobile confiscato alla criminalità.

Una prima risposta riguarda la situazione amministrativa infatti la Commissaria Ficano ha concluso il suo mandato a maggio 2023, poi ci sono state le amministrative che si sa bloccano un po’ la macchina burocratica.

A luglio il primo bando andato deserto

Però viene da chiedere come mai finalità sociali generiche? Non doveva essere un centro antiviolenza? Dove sono finite le associazioni del terzo settore che si occupano di questo genere di supporto alla collettività? Questo cambio di indirizzo da cosa è dettato, ci sono altri bei progetti in cantiere?

Inoltre a marzo 2023 la Commissaria Domenica Ficano dichiarava che: “questo immobile diverrà baluardo di comunità e di legalità. Potrà essere utilizzato a scopo sociale, che interesseranno l’intera comunità. Una minima parte dell’immobile sarà riservata in estate per un presidio di vigilanza urbana della polizia municipale”. Di tutto questo risulta un nulla di fatto perché un bene confiscato, in ottime condizioni non risulta appetibile al mondo del terzo settore modicano?

Eppure a luglio 2024 la determina n.1690 è chiara: concessione in uso gratuito, quindi l’intenzione del comune è quella di rendere questo bene disponibile alla comunità. Ovviamente il terzo settore è ancora in tempo fino al 15 settembre può avanzare il proprio interesse ed effettuare un sopralluogo in loco e rendersi conto dell’immobile. Perché il potenziale è tanto, anche se il peso morale è ben diverso visto che è la casa di una famiglia di mafiosi.

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