Refezione scolastica a Comiso, l’assessore chiarisce: nessun problema finanziario

Chiarimenti arrivano dal Comune di Comiso in merito alla questione legata alla mancata refezione scolastica per alcune famiglie che ne avevano fatto richiesta. Sulla vicenda interviene l’assessore alla pubblica istruzione, Giusi Cubisino.

“La “sperimentazione” della scuola primaria a tempo prolungato, prima in una e subito dopo in un’altra delle quattro istituzioni scolastiche di Comiso, ebbe inizio, con il supporto dei servizi refezione e scuolabus garantiti dal Comune, nell’anno scolastico 2020-2021 – spiega l’assessore-. Nell’anno 2022/2023, dopo l’emergenza Covid, ci si è resi conto che le iscrizioni e le richieste della scuola primaria a tempo prolungato erano traddoppiate (da circa 700 utenti a 1200 utenti iscritti, numeri ai quali vanno aggiunti i pasti forniti agli insegnanti ed ai collaboratori scolastici, per un totale di 1400).

Raddoppiare il numero degli utenti significa rimodulare la cottura dei pasti su due turni, ed organizzare il trasporto e la suddivisione dei pasti stessi in maniera tale da rischiare di compromettere la qualità e la tenuta dell’intero servizio.

Per tali ragioni, meramente organizzative, – ancora la Cubisino – nonostante qualche voce dell’opposizione voglia adombrare problematiche di tipo finanziario, che smentisco categoricamente, l’assessore alla Pubblica Istruzione e il dirigente dell’Area 2 hanno comunicato alle scuole che per l’anno scolastico 2024/2025, ed esclusivamente per le prime di nuova formazione (fermo restando che il sevizio verrà garantito per tutte le altre classi a tempo prolungato), l’ente locale non fornirà il servizio di refezione in house.

La lettera è stata inviata ai Dirigenti Scolastici in quella data, affinché, come hanno fatto senza dubbio, al momento della presentazione dell’offerta formativa dei loro istituti e nell’atto di acquisizione delle nuove iscrizioni potessero con chiarezza informare i genitori che la scelta del tempo prolungato avrebbe comportato modalità alternative di fornitura del pasto.

Appare pertanto “fuori luogo e fuori tempo” – conclude Giusi Cubisino- lo stupore con cui alcuni dicono di aver appreso solo ora tali determinazioni da parte dell’ente locale, che ha invece operato con schiettezza e precisione nelle comunicazioni e, soprattutto, nel pieno rispetto dei lavoratori del centro cottura comunale.

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