Santa Croce Camerina: cosa si nasconde dietro la morte di Mohamed, ucciso a soli 21 anni?

Dall’altra parte del mare c’è una madre che piange la morte del figlio, ammazzato a soli 21 anni a Santa Croce Camerina. Una morte che ha scosso la comunità, che pone tanti interrogativi e che non può essere archiviata con leggerezza.

La morte di Mohamed, il ragazzo tunisino di 21 anni accoltellato durante una rissa a Santa Croce Camerina sabato scorso, rimarca un clima di forti tensioni e violenza, che non riguarda esclusivamente le comunità immigrate.

Da alcune testimonianze raccolte in città è emerso che alla base dell’uccisione ci sarebbero stati disguidi dovuti alla raccolta della plastica dismessa delle serre, facendo riferimento al mancato rispetto delle zone di raccolta. Quindi non semplici futili motivi e neppure droga, ma il lavoro di raccolta plastica nelle aziende agricole che poi viene conferita in centri raccolta per il riciclo.

Il segretario generale della CGIL di Ragusa, Peppe Scifo chiede: “Dietro la morte di Mohamed c’è la realtà del crimine organizzato? Le divisioni e il controllo delle zone sono chiari segnali inquietanti

Cosa e soprattutto chi c’è dietro a questo giro di interessi da sempre appetibili per le organizzazioni criminali, come dimostrato in passato da indagini, arresti e sequestri di aziende nel vittoriese, operanti in questo settore.

Se è vero che dietro alla rissa che ha causato la morte del giovane tunisino c’è lo scontro per il controllo delle zone di raccolta della plastica dismessa delle serre occorre approfondire e capire cosa e chi c’è dietro. La storia degli ultimi decenni di questo territorio e di questo comparto ci insegna che la criminalità controlla segmenti importanti e strategici di filiere che si basano sul riciclaggio e il controllo mafioso, per questo occorre approfondire e capire”

Il presidente del Consiglio comunale di Santa Croce, Luca Agnello manifesta solidarietà per le forze dell’ordine che nonostante una legislazione inadeguata con coraggio combattono l’illegalità forte di un senso di diffusa impunità.

Per questo dichiara: “Tutte le forze politiche cercano un fronte comune per dar forza all’amministrazione affinché possa far valere in tutte le sedi le ragioni di un paese che merita di vivere tranquillo attraverso proposte concrete dal supporto al progetto di sorveglianza privata, ad oggi finanziato con fondi comunali, alla riapertura H24 della Caserma dei Carabinieri, alle iniziative di Associazioni sui sistemi di sicurezza integrata”.

Sul fronte delle indagini sappiamo che sono stati fermate tre persone, due fratelli di 22 e 25 anni e un altro giovane di 28 anni. Dalle immagini delle telecamere di videosorveglianza si vede come il giovane 21enne sia stato ucciso da una coltellata al petto durante una colluttazione con i due fratelli, poi aggrediti dal 28enne.

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