Pozzallo, i condomini delle palazzine Iacp, vedono il loro futuro ancora incerto e nebuloso
In attesa dei primi lavori di messa in sicurezza, lo IACP propone di costruire nuovi alloggi.
È stata un’assemblea condominiale piuttosto infuocata quella che si è tenuta questa mattina a Pozzallo voluta dal Commissario dello Iacp Paolo Santoro per fare il punto della situazione degli alloggi dei Lotti 12, 13,14 e 14b di Piazzale Italia.
Il disappunto dei presenti, dal sindaco Roberto Ammatuna ai consiglieri fino ai residenti, è scaturito dalla constatazione che ad oggi non è stato fatto alcun intervento di messa in sicurezza degli immobili. E questo nonostante la situazione fosse stata rappresentata in maniera così grave, essendo le abitazioni “a rischio crollo”, da emanare un’ordinanza di sgombero delle stesse. Un rischio che a quanto pare però improvvisamente è rientrato.
Il Commissario, dopo aver presentato la sua lunga relazione in cui ha ripercorso passo dopo passo l’intera vicenda partendo dal 2009 per arrivare fino al 2024, ha assicurato che i lavori di puntellamento verranno avviati fra un mese ma ha lanciato una notizia che ha ulteriormente scaldato gli animi: dalla relazione del prof. Neri, esperto nominato dallo Iacp, per effettuare nuove indagini e valutazioni sulla sicurezza è emerso che “l’attuale uso può essere mantenuto con azioni temporanee da attuare nell’immediato, fermo restando l’urgenza e l’indifferibilità di attivare interventi definitivi per il ripristino delle condizioni di sicurezza statiche su tutti gli elementi con carenze strutturali”
In parole povere il Prof. Neri dice che nell’immediato si possono effettuare degli interventi ma poi si deve trovare una soluzione definitiva.
A questo punto sono due le soluzioni date dall’esperto: o si procede ad un adeguamento statico delle strutture esistenti ma per fare questo è comunque necessario sgomberare gli alloggi oppure, ed è questa l’alternativa che vorrebbe perseguire lo Iacp, realizzare degli alloggi nuovi.
Secondo il Commissario questa è la soluzione migliore perché con la ‘stessa spesa’ si avrebbero delle case del tutto nuove. “Le famiglie devono cominciare a pensare di dover lasciare le proprie attuali abitazioni per andare in alloggi nuovi, sicuri, duraturi e confortevoli” ha dichiarato Santoro.
Ma a proposito di spesa i finanziamenti per la costruzione di questi nuovi alloggi sono disponibili?
Dallo Iacp fanno sapere che c’è la disponibilità da parte dell’assessorato regionale alle Infrastrutture e alla Mobilità delle somme necessarie. Ma, come ha fatto rilevare la consigliera Valentina Sudano “disponibilità non vuol dire che le somme ci sono“.
E la preoccupazione non è infondata visto che lo stesso Santoro ha sottolineato che “da 20 anni non vengono erogati finanziamenti per l’edilizia popolare“. E su questo anche il sindaco Ammatuna è stato piuttosto chiaro: “Ad oggi per Pozzallo non c’è nulla”.
Il Commissario Santoro comunque si dice fiducioso e dichiara che il finanziamento arriverà quando si sarà in grado di fare una previsione di spesa e per farla è necessario individuare un’area dove realizzare questi alloggi.
Ed è per questo che il sindaco ha convocato un tavolo tecnico per martedì mattina durante il quale verranno messe a disposizione le aree individuate dal Comune per questo scopo. Fra l’altro Ammatuna ha evidenziato che in caso di strutture di rilevanza sociale e pubblica è possibile costruire anche in un’area non edificabile, ad esempio un’area agricola.
Ma questa soluzione di costruire i nuovi alloggi in un’altra zona non convince tutti, soprattutto i residenti che non hanno nessuna intenzione di lasciare le proprie abitazioni, molte delle quali, ricordiamo, sono state anche acquistate ed oggi sono di proprietà.
Ed è per questo che la Presidente del Consiglio Celestri è ritornata all’opzione della ristrutturazione magari a segmento in modo tale che piuttosto che sgomberare 48 famiglie contemporaneamente si possa farlo in maniera graduale, resta comunque il problema di dove fare alloggiare queste persone.
Ma la soluzione dei nuovi alloggi resta, comunque, quella perseguita dallo Iacp che ha due anni di tempo per realizzare questo obiettivo.
Infatti, il prof Neri nella sua relazione, pone il termine di due anni per aggiornare la valutazione sulla sicurezza. Un termine piuttosto ampio se si pensa che si tratta di palazzine a rischio crollo ma forse, com’è emerso nel corso del dibattitto, in effetti la situazione si è un po’ esagerata magari perché questo avrebbe accelerato l’ottenimento dei finanziamenti.
Una cosa piuttosto grave in quanto ricordiamo che in ballo c’è la vita di 48 famiglie che hanno vissuto momenti davvero tragici. E questa affermazione dimostra ancora una volta come dietro questa storia ci siano delle responsabilità da parte di chi ha usato una questione seria per scopi non certo umanitari.
Ed il sindaco Roberto Ammatuna lo ha ribadito, “Una storia squallida e vergognosa– ha dichiarato- che il Comune di Pozzallo non meritava. La quarta commissione è stata un errore e una carognata e chi lo ha fatto si deve assumere tutta la responsabilità”.
Parole forti quelle di Ammatuna a cui è seguito l’intervento del consigliere Giampietro che ha dichiarato di assumersi la paternità della decisione di spingere il deputato regionale Ignazio Abbate in quanto componente della Commissione Affari Istituzionale a convocare il Commissario dello Iacp bypassando il sindaco.
Adesso comunque non è più tempo delle polemiche. La gente saprà valutare la situazione e comprendere cosa è accaduto e di chi è la responsabilità, adesso, come ha anche sollecitato il Commissario Santoro, bisogna guardare avanti e lavorare insieme ma, anche vigilare affinché intanto si procede alla messa in sicurezza e poi si comprenda quale sia la soluzione migliore da attuare con la speranza che alla scadenza dei due anni non sia ancora tutto fermo allo stesso punto.
“Non ci abbandonate-ha dichiarato al termine dell’incontro una cittadina che vive nelle case in questione-e fateci vivere in modo decente”
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