Modica, la Cgil risponde al sindaco che aveva ‘ironizzato’ sul sit-in dei dipendenti
Dopo l’incontro tenutosi con i sindacati al Comune di Modica in merito alle richieste avanzate dai dipendenti comunali che avevano preannunciato un sit in di protesta per giorno 4 ottobre poi rinviato proprio a seguito della interlocuzione fra le parti, la Cgil ed in particolare Salvatore Terranova e Nunzio Fernandez replicano alle dichiarazioni rilasciate dal sindaco Maria Monisteri.
Il sindaco infatti in maniera ironica ha dichiarato che la Cgil forse non conosce il significato della parola “sit-in”.
“Potrebbe essere– rispondono Terranova e Fernandez- ma noi modesti sindacalisti di provincia al primo cittadino preme fargli sapere tutta la nostra disponibilità a farci spiegare ed insegnare da Lei pienamente e profondamente il senso di quella parola, il risvolto etimologico e semantico di essa, perché siamo persone che vogliamo apprendere e migliorare. Quindi, ben accettiamo questa sua consulenza linguistica, così da poter anche noi, seguendo l’esempio di Don Milan, emanciparci e parlare ad armi pari col potere e i potenti. Grazie per l’ironico e implicito invito: abbiamo un esempio a Modica, incarnato dal Sindaco Monisteri, che sparge qualità, civiltà e apprendimenti in tutti i contesti. Siamo fortunati!”
Il sindacato prosegue rispondendo ancora al sindaco che ha definito l’incontro come un incontro informale e non ufficiale. “Il Sindaco– scrive la CGIL-ancora una volta, non dice le cose come realmente stanno. È stata Lei a convocarci il 03 ottobre nel suo ufficio, il giorno prima del sit-in, – possiamo addurne la prova- e noi siamo andati perché non ci sottraiamo mai al confronto. Un incontro ufficiale e non informale come lo ha definito. Da qualche tempo queste sue intenzionali definizioni di incontri ufficiale derubricati a incontri informali stanno facendo emergere nettamente la visione che ha Lei della democrazia e dei rapporti con i segmenti intermedi, sopraffatta forse dal quasi 70 % del consenso elettorale, che la inducono a pensare di poter fare a meno di fissare incontri ufficiali e mantenere le relazioni coi soggetti esterni su una concezione improntata alla informalità. È Lei, da Sindaco, che deve ancora entrare nell’ottica del confronto, anziché fare affiorare negli altri il sospetto che il successo elettorale che le fa pensare di essere padrona di tutto e sopra ogni cosa e non vorremmo che ce ne uscissimo anche noi con una altrettanta legittima definizione, del tipo: noi della Cgil abbiamo avuto un incontro ufficiale con un sindaco informale”
Il sindacato poi entra nella sostanza dell’incontro: “è bene palesare– proseguono i due sindacalisti- che sulle singole problematiche, oggetto del confronto, l’Amministrazione ha dato, nel corso degli ultimi tre mesi, diverse versioni, o meglio ci ha comunicato di aver trovato la soluzione per pagare il FES 2022 e altro, l’altro ieri invece ci ha informato che ancora non c’è la soluzione e che occorre approvare il previsionale 2024, dove saranno inserite le poste finanziarie del Fondo FES 2022 e 2023. Evitiamo di entrare tecnicamente su quanto detto dal Sindaco, perché ci porterebbe ad una discussione piuttosto lunga e questa non è la sede. Le abbiamo chiesto di fare un accordo per definire e risolvere le problematiche sopraddette, ma si è rifiutata di accettare la nostra proposta. Perché si rifiuta? Non si rende conto che è il Sindaco e che deve risolvere Lei i problemi che poniamo.
Dopo un anno e tre mesi di Amministrazione, Lei non può, quando non risolve i problemi, uscirsene con l’auto-assoluzione di se stessa, dicendo che sono problematiche della precedente amministrazione, perché anche questo auto-affrancarsi delle responsabilità politiche annesse alla Giunta precedente è una operazione di mascheramento politico della realtà: lei era, insieme ad altri, una importante componente della Giunta Abbate, ne ha votato le delibere e dovrebbe essere a conoscenza di ciò che quella Amministrazione ha lasciato in eredità alla città. Nella veste di assessora si è dimenticata di vigilare? Di prendere coscienza di ciò che si lasciava alla città? O pensava solo alle manifestazioni simil culturali sparsi nel nostro territorio?
Ci siamo sempre più convincendo– conclude la CGIL- che il Sindaco rigetta qualsiasi proposta di sottoscrivere accordi, perché, avendo preso consapevolezza della grave e pesante complessità finanziaria dell’ente, teme di non riuscire a portare ad approvazione tutti gli strumenti finanziari ancora in attesa di definizione e di approvazione da parte del consiglio comunale, quindi si chiede a riccio. Ma non questo non governare, è galleggiare 5 anni. Pertanto, la smetta, una volta per tutte, di mandare in giro una narrazione della sua Amministrazione che non corrisponde ai fatti e si assuma la parte di responsabilità che ha ben posizionata sulle spalle per essere stata Assessora nella giunta Abbate per ben 5 anni”
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