Ospedale di Modica: chiuso l’ambulatorio di chirurgia toracica e ridotto il personale del P.S.
Non c’è da meravigliarsi più di tanto se al Pronto Soccorso dell’Ospedale Maggiore-Baglieri succedono cose strane e i pazienti continuano a lamentare ritardi, disservizi, attese a volte ingiustificate, prima di ottenere un posto letto in reparto o essere rimandati a casa.
Dalle nostre parti si dice, il pesce puzza dalla testa. Ed è proprio il caso di ribadirlo visto le decisioni del vertice della Asp7 che dall’oggi al domani, chiude l’ambulatorio di chirurgia toracica e sposta un medico dal Pronto Soccorso alla chirurgia, lasciando scoperto un turno di notte al Pronto Soccorso, già in difficoltà palese.
Tutto ciò è successo come un fulmine a ciel sereno, il giorno 30 settembre con una decisione messa per iscritto con effetto dal primo ottobre. Due i medici interessati, il chirurgo toracico si è visto chiudere l’ambulatorio e posto in carico al Pronto Soccorso (ma non può fare le notti) e un altro medico, in forza al Pronto Soccorso è stato trasferito al reparto di Chirurgia.
Non si capisce la logica, se non quella di danneggiare ulteriormente il Pronto Soccorso già in affanno per i fatti suoi. Un medico va via e ne arriva un altro che non può fare le notti. Un bella decisione, tanto da meritare un applauso. Non sappiamo come abbia reagito il primario del Pronto Soccorso che si è visto decurtare un medico in cambio di uno a tempo parziale.
Sulla questione che si è venuta a creare, abbiamo tentato di sentire il Direttore Sanitario dott. Piero Bonomo, il quale categoricamente , ci ha rifiutato, garbatamente, qualsiasi dichiarazione.
Al suo posto dovrebbero, sicuramente intervenire, il Direttore Generale il dr. Giuseppe Drago e il Direttore Sanitario dell’Asp 7, la dott.ssa Sara Lanza, in quanto entrambi firmatari della disposizione di Servizio.
Ma si sa in questi casi, non risponde nessuno, Gli utenti si possono mettere il cuore in pace e soffrire ulteriormente i disagi che incontrano recandosi al Pronto Soccorso di Modica.
Se l’Asp7 risponde così alle lettere di proteste dei pazienti, siamo messi proprio bene.
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