Pronto Soccorso di Modica: non bastano le precisazioni, la realtà è un’altra
Nessuna soluzione all’orizzonte per il pronto soccorso dell’ospedale “Maggiore-Baglieri” di Modica. Dopo la denuncia partita dalle nostre colonne della ulteriore carenza di personale a partire dal 1° ottobre, abbiamo registrato, in ordine di tempo, l’intervento del sindaco Roberto Ammatuna e la replica del direttore generale dell’Asp di Ragusa Giuseppe Drago.
Quest’ultimo ieri ha ritenuto opportuno replicare alle problematiche emerse a causa del trasferimento di una unità medica del pronto soccorso al reparto di Chirurgia generale. Drago evidenzia che “il trasferimento è conseguente alla pubblicazione di una graduatoria di un concorso per Dirigenti medici chirurghi, che ha visto il sopracitato medico in posizione utile per l’assegnazione al reparto di competenza.
E ci mancherebbe! Ma prima del trasferimento forse sarebbe stato necessario trovare un sostituto in grado di coprire il turno lasciato vacante. Di fatto dal 1° ottobre il medico che ha rimpiazzato quello trasferito è impegnato per la metà delle proprie ore a consulenze di chirurgia toracica e inoltre non può essere inserito nei turni di notte per limitazioni di carattere personale.
Drago su questo aspetto ieri ha dichiarato: “Il medico individuato per rimpiazzarlo al Pronto soccorso non era titolare di alcun ambulatorio di chirurgia toracica: piuttosto, era stato già assegnato al reparto di emergenza-urgenza da una disposizione del Direttore medico di presidio, e da tempo vi svolge attività, anche in regime di prestazioni aggiuntive”.
E allora chiediamo: fino ad oggi all’ospedale di Modica, sia dal pronto soccorso, sia dai vari reparti, a chi ci si è rivolti per le consulenze specialistiche di chirurgia toracica ogni qualvolta se ne è presentata la necessità? Il fatto che non ci sia una targhetta davanti ad un ambulatorio, non significa che non si svolga questa fondamentale attività. Dunque ne non c’è un ambulatorio di chirurgia toracica a chi ci si dovrà rivolgere per svolgere questo tipo di consulenze?
Ma andiamo ancora oltre. Il direttore Drago specifica che la carenza di personale nei tre presidi di emergenza dell’Azienda sanitaria provinciale è costantemente monitorata dalla Direzione strategica dell’ASP e precisa che il Pronto soccorso di Modica può attualmente disporre di 5 medici “strutturati” più il primario, si avvale della collaborazione di personale medico specializzando, con contratto libero-professionale e borsisti (per n.11 unità ulteriori), oltre che del supporto di dirigenti medici di altri reparti che contribuiscono alla copertura dei turni.
Peccato, c’è da aggiungere, che i medici strutturati, in grado di fare le notti, dal 1° ottobre siano di fatto passati da 5 a 4 e che il primario, ad oggi non è in grado di coprire tutti i turni notturni. Se poi per dare l’impressione che non si siano carenze, mettiamo nel calderone, medici specializzandi e dirigenti medici di altri reparti che dovrebbero lasciare scoperto il proprio posto per andare in pronto soccorso, e allora va bene tutto.
Giusto per dovere di cronaca, per capire meglio di cosa stiamo parlando, è opportuno aggiungere che gli specializzandi attualmente sono 9 e coprono 8 ore per un totale di 72 ore in tutto, mentre il medico laureato svolge 38 ore, insomma tutti insieme riescono a coprire il lavoro di 3 medici.
La situazione comunque, al di là di numeri sulla carta e precisazioni, è sotto gli occhi di chi, purtroppo, è costretto a chiedere aiuto.
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