Chi sarà il Presidente dell’ex Provincia? In pole, i sindaci Monisteri e Fidone, e un terzo incomodo?

L’elezione di secondo livello fissata per il 15 dicembre. I consiglieri dei 12 comuni voteranno con due schede, per il Presidente, e per il il consiglio. Iniziate le grandi manovre per occupare la poltrova di Viale del Fante

Sulla data è stato facile mettersi d’accordo, il 15 dicembre 2024, la data scelta per le prossime consultazioni elettorali relative alle ex province è andato bene a tutte le forze politiche ma non sarà la stessa cosa per quanto riguarda i nomi.

Sappiamo intanto che essendo un voto di secondo livello coinvolgerà solo i sindaci e i consiglieri comunali che avranno a disposizione due schede: una per votare il Presidente (scelto tra i 12 sindaci dei comuni iblei) e l’altra per eleggere i consiglieri. In tutto 216 elettori. Ma chi sono i papabili candidati?

Se si dovesse fare una valutazione tenendo conto dei numeri, certamente bisognerebbe considerare i tre territori più grandi Ragusa, Vittoria e Modica. Ma in realtà sono altri gli aspetti da tenere in considerazione.

Infatti, da questa terna di Comuni, certamente, il sindaco di Vittoria Francesco Aiello è da considerarsi fuori dalla lista dei probabili candidati, le ragioni sono varie ma quelle che più rilevanti riguardano i numeri. Infatti Aiello è un sindaco di centrosinistra e certamente in questo momento non riuscirebbe ad ottenere il consenso necessario. I numeri del deputato regionale Nello Dipasquale(Pd) e della deputata Stefania Campo (M5S), infatti, non bastano ad avere la possibilità di proporre nella scelta un sindaco di centrosinistra.

Diverso il discorso per Ragusa e Modica. Ma mentre il sindaco del capoluogo Peppe Cassì non ha, forse, una collocazione politica ben precisa e di conseguenza non ha santi in paradiso, anche se pare stia cercando di trovarsene qualcuno, magari nell’MPA di Raffaele Lombardo, per il sindaco di Modica Maria Monisteri la situazione è diversa.

Soprattutto dopo la visita di Totò Cuffaro che a quanto pare ha dato rassicurazioni alla sindaca sul fatto che il suo partito ( suo appunto e non di altri) continuerà a sostenerla nonostante il disappunto di qualcuno che ultimamente le aveva remato contro ma che a quanto pare è stato richiamato all’ordine dal suo Capo, ebbene sì anche il deputato regionale Ignazio Abbate che gli piaccia o no deve ubbidire agli ordini superiori, per lo meno questo è quello che si sente negli ambienti politici.

E queste rassicurazioni pare abbiano tranquillizzato e di molto il sindaco Monisteri che a questo punto, nonostante abbia già difficoltà ad amministrare il suo di Comune, un pensierino a diventare Presidente della Provincia lo potrebbe anche fare.

Questo sempre che, nella ripartizione del potere a livello provinciale, la guida della Provincia spetti al partito di Cuffaro. Qualcuno dice che dovrebbe essere così dopo avere perso la sanità.

Quindi Fratelli d’Italia, di cui è espressione il vertice dell’Asp Giuseppe Drago, a questo punto dovrebbe fare un passo indietro. E questo farebbe fuori di fatto il sindaco di Santa Croce Camerina Peppe Dimartino espressione di FDI e il sindaco di Comiso Maria Rita Schembari. Quest’ultima, in realtà, è vicina al deputato regionale Giorgio Assenza ma la sua collocazione, pur essendo di centrodestra, non è propriamente legata al partito della Meloni. Quindi in un certo senso potrebbe anche essere un nome spendibile che metterebbe tutti d’accordo. Un terzo incomodo?

Poi ci sono i piccoli comuni che di fatto sono fuori dai giochi a cominciare da Ispica, in realtà solo perché il sindaco Innocenzo Leontini, in scadenza di mandato, è di fatto fuori concorso cioè ineleggibile perché non trascorrono 18 mesi dalle elezioni comunali con quelle provinciali.

Di questo molti sono contenti, è inutile negarlo, perché sarebbe stato il candidato ideale, soprattutto per la sua esperienza politica che nessuno dei suoi attuali colleghi può vantare.

Forse solo il sindaco di Pozzallo Roberto Ammatuna, essendo stato anche lui deputato regionale, ma si sa che certamente questo non è un buon momento per lui che fra l’altro dovrebbe trovarsi una collocazione politica ma che senza dubbio visto la sua storia sarebbe comunque a sinistra.

Così come di sinistra sono i sindaci di Giarratana, Lino Giaquinta, che è addirittura segretario provinciale del Pd e Mario Cutello di Chiaramonte.

Nessuna speranza nemmeno per il sindaco di Scicli Mario Marino e il sindaco di Monterosso Salvatore Pagano.

Il primo in particolare sconta ancora il suo forte legame con l’ex deputato regionale Orazio Ragusa, che forse oggi, con il senno di poi, sarebbe potuto rimanere vicino al suo vecchio leader Totò Cuffaro invece di approdare a nuovi porti rimanendo di fatto fuori dai giochi. Ma come si dice nella vita chi la fa l’aspetti.

C’è però un piccolo comune il cui sindaco potrebbe aspirare a diventare il presidente della provincia.

Si tratta del giovane sindaco di Acate Gianfranco Fidone, vicinissimo ad Ignazio Abbate e questo, per le spartizioni politiche di cui sopra, potrebbe giocare a suo favore.

Insomma alla fine dei giochi le scelte si riducono al sindaco di Modica Maria Monisteri, che però già ha abbastanza gatte da pelare a Palazzo San Domenico per occuparsi pure di Palazzo di Viale del Fante o Gianfranco Fidone.

Sempre che il disegno sia quello di placare le ire di Abbate, ma anche di Cuffaro, dopo la sconfitta sulla sanità e fargli completare il disegno già avviato alla provincia, dove può contare sul suo segretario di fiducia, Giampiero Bella che dal Comune di Modica è transitato al Libero Consorzio con il ruolo di segretario generale e su Nitto Rosso attuale direttore generale del Libero Consorzio, uomo della Nuova Dc.

Insomma staremo a vedere cosa accadrà perché a quanto pare sul nome del Presidente si gioca la leadership politica in provincia di Ragusa e di questo i rappresentanti dei vari partiti ne devono prendere atto e stare attenti a non fare mosse false.

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