Modica, la maggioranza fugge davanti ai debiti. L’opposizione accusa: “irresponsabilità politica”

Rinviata a data da destinarsi la riunione dei Capi gruppo. Le prese di posizione di Pd e di Sud chiama Nord

La situazione difficile che sta attraversando Modica dovrebbe avere come conseguenza che l’amministrazione comunale dovrebbe lasciare in stand by qualsiasi altra attività ed occuparsi esclusivamente della questione finanziaria.

E invece succede che ieri era stata convocata una conferenza dei Capigruppo con all’ordine del giorno la discussione dell’iter per convocare il consiglio e approvare i bilanci consolidati ed invece è stata inviata dal Presidente del Consiglio Mariacristina Minardo una pec, con la quale si comunica che i capigruppo della maggioranza (Nuova DC – Siamo Modica e Prendiamoci Cura) hanno chiesto ed ottenuto che la riunione fosse rinviata a data da destinarsi. Un atto dovuto dalla Presidente, dal momento che la richiesta veniva da 17 Consiglieri Comunali.

Per i consiglieri di opposizione Giovanni Spadaro, Ivana Castello e Claudio Gugliotta si tratta di “un atto di grave irresponsabilità politica, a scapito della città e dei lavoratori nonché dell’indotto del Comune, perché il mancato trasferimento dei fondi Statali non consentirà di pagare gran parte dei più urgenti debiti comunali, in primo luogo degli stipendi.  Quali consiglieri di minoranza non possiamo approvare questo modo di operare e anzi sentiamo il dovere di denunciarlo pubblicamente”.

Per questo i consiglieri di opposizione hanno richiesto la convocazione di un consiglio comunale per far sì che l’amministrazione porti a conoscenza dell’intero consesso civico e di conseguenza dei cittadini, la Relazione della Corte dei Conti sullo stato disastroso dei bilanci comunali.

Relazione che a quanto pare è stata tenuta nascosta ai consiglieri o almeno forse a qualcuno dei consiglieri ma soprattutto alla città.

Su questo aspetto interviene il segretario del Partito Democratico Salvatore Poidomani con una riflessione.

Poidomani si rivolge ai consiglieri comunali, tutti mettendo in evidenza come siano rimasti impassibili rispetto alle notizie di questi giorni. “Ai tempi in cui c’era la politica, la nota della Corte dei Conti – con la quale si certificato i gravi abusi commessi nella gestione dei bilanci e si rappresenta il precipizio in cui stiamo per cadere – avrebbe smosso le coscienze degli addetti ai lavori. I politici si sarebbero attivati per chiedere chiarimenti, avrebbero informato l’opinione pubblica, chiesto la convocazione del Consiglio comunale, per trovare insieme le soluzioni nell’interesse della comunità. E invece nulla. Disinteresse assoluto. Come se il peso del probabile dissesto debba essere sostenuto solo ed esclusivamente della sindaca. Come se non si rendessero conto delle gravi conseguenze per creditori, lavoratori e cittadini tutti. Altre volte siamo stati vicini al fallimento, ma stavolta i timonieri e tutto l’equipaggio non hanno le competenze né il coraggio per portarci in salvo. I partiti e i consiglieri di maggioranza si sono dileguati. In questa fase cruciale per il futuro della città si sono dati alla macchia pur di non prendere posizione. Sono gli stessi che per anni hanno contribuito, compiaciuti, allo sperpero delle finanze pubbliche, hanno plaudito alle magie del grande prestigiatore, che spendeva e spandeva con disinvoltura, hanno votato senza remore e con imbarazzante leggerezza bilanci non veritieri. La sindaca non ha idee, non sa cosa fare e come affrontare la tempesta. E quindi continua a nasconde la realtà ai suoi consiglieri e alla cittadinanza. In attesa che accada qualcosa. Che appaia il deus ex machina. Così ancora una volta, tutti, sindaca, dirigenti, assessori e consiglieri si affidano all’illusionista, attendono che scenda dall’alto, e sperano nell’ennesimo sortilegio. Ma è cambiata la platea: con la Corte dei Conti nun si tussi”

Per onore di cronaca oggi nel dibattitto è intervento anche il coordinatore cittadino di Sud chiama Nord Giovanni Cavallo anche se sostanzialmente nella nota è stato ribadito quanto detto in questi giorni sulle responsabilità politiche e amministrative della situazione finanziaria del Comune.

Un punto su cui tutte le forze di opposizione non possono che essere d’accordo: le responsabilità sono dell’on Ignazio Abbate e parzialmente del sindaco di Modica Maria Monisteri, la quale in questi giorni è chiamata a prendere le distanze da questo modo di amministrare la cosa pubblica nel recente passato. La Monisteri . dovrà vedersela non solo con la propria coscienza ma anche con i cittadini che l’hanno votata.  

Tornando al silenzio dei consiglieri è facile da spiegare e non è un caso che a chiedere di rinviare la seduta siano stati proprio i capigruppo di Nuova DC – Siamo Modica e Prendiamoci Cura che certamente sono quelli più in difficoltà perché dovrebbero difendere l’indifendibile e sappiamo che all’interno di queste liste ci sono anche professionisti che ci hanno messo la faccia e che rischiano di perderla.

Una cosa è certa. Questa situazione sta portando una frattura profonda nell’amministrazione che in questo momento sta accusando il colpo e da qui stanno venendo fuori tutti i dissapori di questi mesi, tutte le contraddizioni e le difficoltà che sta attraversando la Giunta Monisteri, divisa da sempre in due fazioni: quella che dipende in tutto e per tutto da Ignazio Abbate e che non fa niente senza che sia lui a dirgli come muoversi e l’altra più libera che pensa con la propria testa e che per questo non ha avuto vita facile in questo primo anno di amministrazione ma che diciamo gode dell’appoggio del sindaco.

Insomma una situazione difficile, delicata appesa ad un filo, un filo che rischia di rompersi almeno che qualcuno potrebbe tagliarlo decidendo di cambiare rotta.

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