Nei comuni dell’ASP di Ragusa mancano i servizi per i malati di Alzheimer e demenza senile

Quella dei pazienti affetti da Alzheimer o da demenza senile è una fascia di qui si parla troppo poco anche in provincia di Ragusa dove i servizi offerti sono insufficienti. A farsi portavoce dei disagi vissuti da molte famiglie è il Forum del Terzo Settore di Ragusa.

Si tratta di persone che affrontano sfide enormi non solo a livello cognitivo ma anche emotivo e sociale per cui il supporto di amici e familiari è fondamentale ma non sufficiente. Il sistema attuale infatti non dà alle famiglie soluzioni alternative alle strutture e gestisce tali patologie con un approccio prevalentemente farmacologico innescando un circolo vizioso di sedazione, aumento del rischio di ricadute, complicazioni dello stato di salute e possibili infezioni.

Il Portavoce del Forum, Giovanni Provvidenza denuncia: “Le liste d’attesa per l’accesso ai servizi di assistenza poi sono lunghe e frustranti, i servizi pochi e carenti, non c’è uno straccio di progetto di sensibilizzazione, la collaborazione tra pubblico e privato sociale è un’utopia, l’organizzazione mondiale della sanità parla di percorsi terapeutici non farmacologici ma siamo lontani anni luce da questo obiettivo. Molte famiglie sono quindi costrette a gestire da sole il carico assistenziale che ne deriva.

Basti pensare che in provincia di Ragusa c’è solo un centro diurno per disturbi cognitivi (dedicato quindi a chi soffre di Alzheimer ma anche di demenza), aperto solo due ore per due giornate a settimana; è chiaro che andrebbe potenziato affinché questo servizio abbia una valenza sia per gli utenti che per le famiglie e che centri di questo tipo andrebbero garantiti in tutti i distretti. Per gli stessi anziani è gravissimo che alcuni Comuni non forniscano da diverso tempo l’assistenza domiciliare e altrettanto grave è che non ci siano alternative al centro anziani.

Migliorare questi servizi e soprattutto implementare i centri diurni sarebbe invece fondamentale per il supporto che possono offrire sia nella fase iniziale della demenza sia in quella più avanzata; non pensiamo solo all’assistenza quotidiana ma anche al supporto sociale, perché offrono agli utenti un ambiente sicuro dove interagire con gli altri contrastandone l’isolamento e la solitudine, pensiamo anche alla stimolazione del benessere fisico e psichico grazie alle attività educative e ricreative proposte”.

Questi bisogni necessitano di azioni urgenti che non possono più essere rimandate.

Un grido d’aiuto che fa a pugni con notizie come quella pubblicata ieri da Il Domani ibleo sulla incapacità del Comune di Modica di spendere contributi regionali attribuiti all’ente di Palazzo San Domenico, in quanto capofila del Distretto socio sanitario 45, proprio in materia di “Vita indipendente ed inclusione nella società di persone con disabilità”. Somme che il Comune di Modica dovrà restituire per incapacità progettuale. (Leggi qui: https://www.ildomanibleo.com/2024/10/22/modica-il-comune-non-realizza-il-progetto-per-i-disabili-la-regione-vuole-indietro-le-somme/)

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