Ragusa sconfitto in casa dal Sambiase tra le critiche verso la società, Cutrufo: “Stetivj e casi”
Ragusa – La sconfitta casalinga del Ragusa subita ieri allo stadio “Aldo Campo” di contrada Selvaggio ha lasciato strascichi polemici da parte dei tifosi nei riguardi della società azzurra.
A tal proposito è stato proprio il presidente Cutrufo (nella foto) a voler intervenire sulla situazione nella speranza di lasciare il più tranquilla possibile la squadra che deve assolutamente ricompattarsi per uscire fuori dai bassifondi della classifica.
“Avrei preferito non intervenire in queste ore in cui la squadra e tutto lo staff hanno bisogno di serenità per affrontare i prossimi e delicati impegni che il calendario riserva – dichiara il massimo esponente del sodalizio ibleo -, ma forse, proprio per questo, è necessario far sentire la propria voce. Intanto è opportuno ricapitolare alcuni concetti, che credevo fossero chiarissimi, ma per alcuni evidentemente non lo sono. E’ vero: ho detto “non saremo secondi a nessuno”, ma senza inerpicarsi in sofismi, non vuol dire che avremmo vinto il campionato e nessuno sarebbe stato prima di noi. Ma “non saremo secondi a nessuno” significa che potremo affrontare ogni avversario senza partire battuti. Non sembra un concetto così difficile da comprendere. Poi ricordo che abbiamo preso le redini di una società ad un passo dalla fine e che l’abbiamo iscritta e costruita nonostante non ci fossero un campo di allenamento, sponsor pronti ad investire, un impianto sportivo degno; mentre c’era una evidente diffidenza nei nostri confronti. Eppure abbiamo fatto tutto il necessario individuando una rosa qualitativa (che non abbiamo potuto utilizzare pienamente per una serie infinita di infortuni) ed un allenatore di esperienza che sarà il nostro allenatore fino a fine stagione. Mentre voi (legittimamente) valutate il nostro lavoro, noi (altrettanto legittimamente) valutiamo la piazza di Ragusa. Sapete quando abbiamo registrato l’incasso maggiore? Quando abbiamo ricevuto la nostra quota della partita di Coppa Italia giocata a Siracusa. In casa abbiamo incassato una decina di miglia di euro, ossia un settimo di uno stipendio (che, per la cronaca, vengono consegnati con puntualità). Per tutti questi motivi quello che è accaduto al termine della partita con il Sambiase, pur da una ridotta parte di tifosi, è inaccettabile. Nella sua storia il Ragusa ha una partecipazione alla serie C a girone Unico ed una mezza dozzina in serie C2. Noi non abbiamo promesso chissà quale campionato e quale sequela di successi. Non abbiamo neanche chiesto riconoscenza per aver salvato il calcio a Ragusa. Abbiamo assunto un onore senza trarne alcun vantaggio. Chi contesta, esattamente cosa fa di utile per il Ragusa Calcio?
Concludo facendo una battuta classica siciliana, mi rivolgo ai super critici che godono nelle disgrazie del Ragusa: non ve l’ha ordinato il dottore di venire allo stadio, qualora lo facciate. Stetivj e casi”.
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