Vittoria, il sindaco vuole revocare il servizio di riscossione alla Publiservizi
Il sindaco di Vittoria ha annunciato che ha intenzione di revocare il contratto alla Publiservizi la società che si occupa della riscossione per contrastare il fenomeno dell’evasione.
Il primo cittadino in particolare denuncia che la “Publiservizi in violazione dell’indirizzo dato dall’Amministrazione comunale attacca alla cieca scansando gli evasori. Abbiamo fatto annullare gli 11 fermi macchina errati e ora ci riprovano con il pignoramento dei conti per somme veramente ridicole. Tutto fatto apposta in violazione del contratto” Quindi secondo il sindaco Aiello quelli della Publiservizi sceglierebbero le loro ‘vittime’ non in base a quanto effettivamente dovuto ma diciamo così per simpatia e antipatia.
Alla teoria alquanto macchinosa pensata dal primo cittadino si aggiunge quella dell’assessore Fabio Prelati che sempre in un post sui social rincara la dose e scrive “Da una parte il Sindaco Francesco Aiello e l’Amministrazione Comunale con precisi obiettivi: colpire i grandi evasori e non i cittadini che si vedono fermare le proprie auto per poche centinaia di euro o per evidenti errori che abbiamo costretto a correggere. Dall’altra, quelli che millantano e propongono di interrompere l’avviato processo di recupero dell’evasione stessa al fine di continuare a nuocere al riuscito risanamento dell’Ente dopo che lo hanno lasciato economicamente deficitario. Qualche malpensante ipotizza intrecci di amorosi sensi con chi deve pagare decine di migliaia di euro se non centinaia”
Quindi per l’assessore Prelati ci sarebbe un complotto tra chi gestisce la Società e chi essendo un grande evasore sta cercando di far interrompere il processo di recupero. Non sappiamo chi in questa storia abbia ragione o chi abbia torto ma certamente queste accuse così pesanti non sono da affidare ai social perché non fanno altro che aumentare il clima di ostilità in città. Se l’amministrazione ha le prove per dimostrare quanto afferma nei confronti della Publiservizi potrà portarle nelle sedi competenti.
Intanto una cosa è certa l’amministrazione deve imparare a capire quali sono le comunicazioni che si possono affidare ai social e quali quelle che imponente di essere affrontate con maggiore serietà. Perché un sindaco e un assessore non possono permettersi di usare determinati linguaggi né di alimentare astio nei confronti dei cittadini sopratutto di quelli più deboli che magari in questo momento sono anche arrabbiati perché comunque devono pagare e sappiamo che a nessuno piace pagare le tasse.
In ogni caso l’amministrazione deve assumersi la responsabilità di aver affidato il servizio a questa società e adesso quella di revocarglielo, tutto il resto come diceva un noto cantautore italiano e’ noia.
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