Ordine pubblico a Modica: ordinanza pensa di risolvere vietando lattine e bottiglie dalle 3.00

Premettendo che abbiamo appreso durante il Tg di una emittente locale, andato in onda alle 14 di ieri l’esistenza dell’ordinanza del sindaco di Modica, Maria Monisteri, per poi ricevere un comunicato ufficiale solo alle ore 18:00.

Sorvolata la disparità di trattamento nei confronti delle testate giornalistiche, entriamo nel merito della questione che i colleghi si sono limitati a riportare come mera comunicazione di servizio. Eppure, proprio loro avevano portato avanti una campagna per denunciare la situazione di invivibilità del centro storico, tra atti vandalici e situazioni di spaccio e violenza.

Certo è che il divieto di utilizzare contenitori in vetro e lattine non è il massimo delle contromisure, per arginare i problemi di ordine pubblico.

L’Ordinanza del Sindaco

Alla luce di alcuni episodi nel cuore di Modica– scrive Maria Monisteri- che hanno leso la serenità nel centro storico, mettendo a rischio quel convivere civile che è nel DNA della nostra Città ho emanato questa ordinanza che impone in tutta Modica fino al 15 aprile 2025, la chiusura per le ore 3:00 di pubblici esercizi, commerciali, artigianali per asporto, distributori automatici, street food, circoli privati.

Alle ore 3.00 chiusura anche per chi esercita commercio su aree pubbliche. L’ordinanza vieta anche la vendita a qualsiasi titolo di bevande alcoliche, superalcoliche e non alcoliche, contenute in contenitori di vetro e lattine, dalla mezzanotte e fino alla chiusura dell’esercizio.

Consentita invece fino alle ore 3:00, la somministrazione di alcolici, superalcolici e altre bevande, in contenitori di vetro o lattine solo se il consumo avviene all’interno dei locali nelle zone esterne occupate da sedie e tavolini di pertinenza dell’attività, con l’obbligo di mantenerle in condizioni igieniche e decoro. L’ inosservanza di questa disposizione comporta una sanzione pecuniaria da € 25 a € 500″.

Abbiamo letto e riletto l’ordinanza e siamo davvero stupiti dal fatto che non ci si renda conto che, intanto, il problema non è solo legato all’uso di alcolici e che consumare alcolici nella bottiglia di vetro o nel bicchiere di plastica non cambia l’effetto dell’abuso dell’alcol. I ragazzi si ubriacheranno lo stesso e invece di rompere la vetrina con la bottiglia lo faranno con un altro oggetto.

Ma poi secondo l’amministrazione consentendo la chiusura alle 3 di notte dei locali quale sarebbe il vantaggio? Che dalle 3 di notte in poi chi bivaccava nei locali continuerà a farlo per strada. Questa ordinanza è totalmente disconnessa dal problema reale che sta attraversando la città e duole dirlo ma non serve a niente. Non ci stupisce infatti che sui social sono già presenti delle vignette satiriche che dimostrano come sia stata percepita l’ordinanza.

Sempre la pagina Living Modica per esempio scrive: “Forse più che l’uso pericoloso del vetro, questa ordinanza è più utile per mantenere pulita la città”,

Ecco se allora l’ordinanza è stata emanata con questo spirito va anche bene ma pensare che questa ordinanza possa risolvere il problema dell’ordine pubblico in città, dove ricordiamo sono state anche registrate rapine a mano armata, allora ci sembra che l’obiettivo non sia stato non solo centrato ma nemmeno mirato.

Per questo motivo ci stupisce anche l’intervento del Presidente sezionale di Confcommercio Giorgio Moncada il quale ha dichiarato “L’ordinanza che limita il consumo di alcolici, superalcolici e di altre bevande, di cui ha dato comunicazione in queste ultime ore il sindaco, è il frutto di una ampia e non scontata collaborazione anche da parte dei nostri associati che, pur a fronte di regole stringenti e limitanti per la loro attività, hanno accettato di compiere questo sacrificio per un bene comune“.

In realtà, leggendo fra le righe, Confcommercio si dice d’accordo con questa ordinanza ma chiarisce che l’associazione di categoria ha voluto tendere una mano all’amministrazione comunale nella consapevolezza che, con la carenza degli organici della polizia locale e con le altre forze di polizia impegnate a seguire e a monitorare mille altri fenomeni, soltanto facendo squadra si può pensare di ottenere qualche risultato positivo.

Lo spirito con cui viviamo questa ordinanza – continua ancora Moncada – non è quello del proibizionismo né tantomeno quello dell’imposizione dall’alto. E’ nostra precisa volontà volere affrontare i fenomeni insorgenti di cui tanto si è parlato nelle ultime settimane con un adeguato spirito di collaborazione. Monitoreremo questa prima fase dell’applicazione dell’ordinanza e, se necessario, indicheremo se e quali eventuali correttivi apportare“.

Insomma anche se in maniera alquanto conciliante il Presidente fa notare che questa ordinanza è stata decisa dall’alto senza un confronto con le associazioni di categoria che fra l’altro, aggiungiamo noi, sono doppiamente colpite, perché non solo sono le vittime di questi attacchi notturni ma sono costrette a fare un ulteriore sacrificio nella speranza che le cose possano migliorare.

Quindi forse questa ordinanza non è piaciuta tanto agli operatori del settore che però, come dice il Presidente sono costretti “a fare un passo indietro per farne due avanti” ammesso che questo accada veramente.

Ad oggi sembra piuttosto che non si sia fatto nessun passo importante e che tutto resterà come prima con l’aggravante, come faceva notare qualche cittadino, che il proibizionismo non hai mai portato a nulla di buono se non a fare aumentare il fenomeno.  

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