L’apatia, stile conclamato dei Sindaci della Provincia nei riguardi di Iblea Acque
Nel vocabolario Treccani l’apatìa s. f. [dal lat. apathīa, gr. ἀπάϑεια «insensibilità», ]. – Stato d’indifferenza abituale o prolungata, insensibilità, indolenza nei confronti della realtà esterna e dell’agire pratico, indifferenza e imperturbabilità rispetto alle passioni e alle emozioni umane,- tale definizione risponde perfettamente allo stile politico dei principali soci della Iblea Acque che perseverano nell’indifferenza totale verso i propri cittadini .
I soci della società ricomprendono tutti i Comuni della Provincia di Ragusa con quote maggiori detenute dal Comune di Ragusa con il 23,07, Vittoria con il 19,78, Modica con il 16,94 e gli altri con quote minori; i Sindaci nelle loro campagne elettorali amministrative hanno utilizzato un linguaggio politico al fine di suscitare e accrescere l’adesione dei cittadini alle tesi sostenute, a un certo progetto, a uno specifico programma, linguaggio usato per attivare e/o riconfermare quel rapporto e legame fiduciario con gli elettori, con cui ogni politico instaura in occasione delle campagne elettorali.
Orbene , nella specie del caso Iblea Acque, tale rapporto fiduciario è svanito del tutto , l’affidamento dato nell’interesse delle comunità locali è stato disatteso, provocando disservizi amministrativi e gestionali a sfavore dell’utenza.
Nello Statuto è riportato che la Società deve compiere “ogni operazione idonea alla migliore efficienza della gestione ….”tra cui vengono elencati i compiti e tra questi ,” per le utenze domestiche regolarmente intestate ad individui o nuclei familiari non abbienti il rispetto del quantitativo minimo giornaliero corrispondente al fabbisogno vitale di acqua…….”, ne emerge che se da un lato viene rispettato il compito del fabbisogno giornaliero , dall’altro si imputa alla Società un mancato rispetto e una scarsa efficienza nell’invio di fatture, che non rispondono all’effettivo consumo con addebiti falsati , con un danno economico per i nuclei “non abbienti..”.
“ La Società è soggetta al controllo analogo congiunto dei soci Comuni….ed ha l’obbligo di soddisfare le motivate richieste di informazioni e chiarimenti da parte degli Enti Soci per il servizio erogato nei territori di riferimento….” da cui sorge l’obbligo da parte dell’ente di riferire ad una probabile richiesta di informazione da parte dei Sindaci , richiesta che latita da parte di Costoro nonostante il malessere e la sollevazione del problema riguardante i consumi , rapporto fiduciario esistente alla elezione a Sindaco e volatilizzata nel momento di difficoltà in cui si trovano tutti i cittadini.
Nello Statuto la Società è strutturalmente e organizzativamente conformata a società totalmente pubblica, dovrebbe operare per e nell’interesse pubblico…..
Lo Statuto prevede un Comitato sul Controllo Analogo, la cui composizione dei componenti sono nominati dall’Assemblea , con un Presidente, e dai rappresentanti dei Comuni soci perchè la Società pubblica si attenga agli indirizzi e direttive gestionali impartiti negli atti di affidamento e nei contratti di servizio, quest’ultimi violati , in quanto il Regolamento del servizio idrico integrato disciplina le regole a cui attenersi e gli obblighi scaturenti nel fornire i relativi servizi , tra i quali vi rientra la lettura dei contatori per una corretta emissione delle fatture che rilevano i consumi effettivi e non a forfait ,da cui risulti una giusta corresponsione delle somme , principio legittimato da sentenze emesse , oltreché regolamentato .
Giuseppe Spadola