La CGIL Ragusa avanza una proposta per salvare i comuni iblei dalla crisi finanziaria

Giuseppe Roccuzzo, segretario provinciale della CGIL Ragusa, ha lanciato un appello per affrontare l’allarmante crisi finanziaria che sta mettendo a rischio la stabilità di numerosi comuni della provincia di Ragusa.

Con una proposta di legge, Roccuzzo mira a garantire un intervento legislativo urgente che possa sostenere le amministrazioni locali, tutelare i lavoratori e rilanciare lo sviluppo del territorio.

Durante la sua relazione programmatica dello scorso novembre, Roccuzzo ha delineato l’idea di un sostegno strutturale rivolto ai comuni italiani con popolazione fino a 100.000 abitanti, con un focus particolare sui centri iblei in dissesto finanziario o che non hanno rispettato i piani di riequilibrio tra settembre 2020 e maggio 2025. La proposta prevede un’anticipazione di liquidità da parte della Cassa Depositi e Prestiti fino a 150 milioni di euro, destinata a coprire integralmente i debiti accumulati dai comuni.

Le risorse, da erogare tramite decreto del Ministero dell’Interno, verrebbero trasferite agli organi straordinari di liquidazione entro 30 giorni e permetterebbero il pagamento dei creditori entro 90 giorni. Il piano di ammortamento, della durata massima di 30 anni, prevederebbe un tasso d’interesse basato sul rendimento dei Buoni pluriennali del Tesoro a 5 anni.

I rischi per il territorio

Secondo Roccuzzo, la situazione di dissesto finanziario rappresenta una minaccia non solo per la stabilità amministrativa, ma anche per l’intero tessuto socio-economico. Le imprese che vantano crediti verso gli enti locali in difficoltà ricevono spesso solo una percentuale ridotta, compresa tra il 40% e il 60% dei loro crediti, causando gravi problemi di liquidità che si ripercuotono sulla capacità di pagare stipendi e mantenere i posti di lavoro.

La crisi finanziaria degli enti locali compromette inoltre la loro capacità di operare come stazioni appaltanti, bloccando interventi essenziali di manutenzione infrastrutturale e la pubblicazione di nuovi bandi. Questa paralisi genera ulteriori perdite occupazionali e accentua il declino economico dell’intero territorio.

Un invito all’azione

Roccuzzo ha evidenziato l’urgenza di un intervento strutturale per rompere questo circolo vizioso e ridare slancio ai comuni iblei. “Non possiamo permettere che i nostri territori continuino a subire gli effetti di una crisi sistemica che va oltre le responsabilità locali. È necessario agire subito per garantire stabilità economica e sociale,” ha dichiarato il segretario della CGIL Ragusa, invitando le istituzioni locali e nazionali ad avviare un confronto concreto per l’approvazione della proposta.

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