La Cgil vuole premiare chi ha fatto i debiti. Poidomani (Pd) non le manda a dire a Roccuzzo
La recente presa di posizione del segretario generale della Cgil, dott. Roccuzzo, ha fatto infuriare il segretario del Pd di Modica, avv. Salvatore Poidomani, che, dall’opposizione tiene una posizione netta per quanto riguarda la situazione economico-finanziaria del Comune di Modica.
Al rappresentante della Cgil Salvatore Poidomani ha inviato una lettera aperta che è stata trasmessa anche ai giornali.
In precedenza Giuseppe Roccuzzo, segretario provinciale della CGIL Ragusa, aveva lanciato un appello per affrontare l’allarmante crisi finanziaria che sta mettendo a rischio la stabilità di numerosi comuni della provincia di Ragusa.
Con una proposta di legge, Roccuzzo mira a garantire un intervento legislativo urgente che possa sostenere le amministrazioni locali, tutelare i lavoratori e rilanciare lo sviluppo del territorio. L’ipotesi è quella di un intervento della Cassa Depositi e Prestiti, per erogare mutui trentennali ai Comuni in situazione di dissesto ed evitare così il tracollo dell’economia dei territori. Insomma una versione più stringente, rispetto all’ipotesi, contenuta in un emendamento a firma del deputato nazione Nino Minardo, presentato con le steese finalità alla camera, che invece prevede di spalmare i debiti dei Comuni in trenta anni.
Il segretario del Pd, come dicevamo, è intervenuto con una lettera aperta contro la Cgil di Roccuzzo e scrive: “Le posso dire che siamo rimasti allibiti dalla sua proposta, che ci fornisce ulteriori elementi per comprendere i motivi per cui le persone vedono la politica sempre più distante dalle loro esigenze e dalla vita reale.
Lei afferma che non possiamo permettere che i comuni iblei continuino a pagare il prezzo di una crisi sistemica, che va oltre le loro responsabilità.
A suo dire, i comuni iblei, che si trovano nella situazione di dissesto finanziario, sono vittime di crisi sistemiche. Come se il disastro finanziario fosse stato causato da una epidemia o da un terremoto.
Le dirò subito che a tutti, senza distinzioni di sorta, la sua proposta è apparsa inopportuna, affrettata, ingiusta, inappropriata nonché egoistica sotto l’aspetto politico”.
La proposta di Roccuzzo, specialmente in quel di Modica, dove Poidomani ed il Pd sono attivi, ha creato non poco ottimismo, in specie tra le file della maggioranza di governo, perché vedono nell’iniziativa della Cgil, una possibile ciambella di salvataggio dal dissesto, in controtendenza con le posizioni denunciate dall’opposizione locale, quindi dal Pd.
Insomma una spaccatura, tra posizioni della stessa area.
Nella sua lettera aperta, l’avv Poidomani, infatti, definisce la proposta “inopportuna perché pur partendo da interessi sindacali, quali sono quelli dei lavoratori o delle imprese creditrici del Comune, si spinge in scelte che sono prettamente politiche e che spetta fare ai rappresentanti democraticamente eletti. È affrettata, perché manca una lettura reale delle crisi finanziarie dei singoli comuni e dei motivi per cui sono giunti al disastro economico”.
Ed aggiunge: “È ingiusta perché questo modo di proporre e di operare di fatto finisce per assolvere e deresponsabilizzare la classe politica che ha causato lo sfascio economico.
L’avv. Poidomani, definisce ancora la proposta di Rocuzzo: “inappropriata, perché aggrava i problemi della città, in quanto impedisce alle amministrazioni, che verranno dopo quelle che hanno provocato lo sfascio, di portare avanti il loro progetto e la loro visione della città, egoistica, perché chiedere anticipazione di liquidità fino a 150 milioni da pagare in 30 anni, vuol dire scaricare sulle generazioni future il peso di gestioni scellerate delle finanze pubbliche, che invece deve essere sopportato dai cittadini che ne hanno avuto i vantaggi.
E poi, Poidomani ricorda a Roccuzzo, che la sua proposta ” è palesemente incostituzionale, infine, perché la Corte Costituzionale si è già pronunciata negativamente dinnanzi a proposte di legge, che violano il principio di Equità Intergenerazionale e che assolvono i politici scorretti e incapaci e i comuni dissoluti.
Per il Pd e Salvatore Poidomani,: “Il sindaco della città, Ignazio Abbate, in vista della campagna elettorale delle regionali, piuttosto che risanare, negli anni 2021 e 2022, ha portato il disavanzo a 114 milioni di euro, aumentando a dismisura la spesa, nascondendo debiti fuori bilancio, gestendo la cassa in modo disinvolto, non provvedendo agli accantonamenti previsti dalla legge, non rispondendo alle richieste di chiarimenti della Corte dei Conti”.
Roccuzzo lo vuole premiare? Insinua Salvatore Poidomani.
Poidomani, poi conclude la sua lettera aperta: “Sono queste le proposte del sindacato per una seria gestione della cosa pubblica? È questa la visione del futuro? Questo il modo di pretendere correttezza da parte dei politici e dei funzionari pubblici, trasparenza nei confronti degli organi di controllo, prudenza nella gestione dei conti e lealtà nei confronti dei cittadini?
Non pensa che l’interesse di una comunità di 60 mila abitanti e dei modicani di domani sia da preservare, unitamente ai lavoratori e alle imprese che devono percepire dei crediti?
È seriamente convinto che la sua sia una proposta sensata?”
Il dibattito, sul futuro economico-finanziario del Comune di Modica, è aperto e forse siamo ancora all’inizio.
Comune di Modica, corte costituzionale, corte dei conti, Dissesto, ignazio abbate, predissesto