Nel 1944 salvò il Municipio di Modica dalle fiamme: Ercole di Cafeo ad Angelo Nicosia
Il 15 dicembre 1944, neppure 18enne, Angelo Nicosia salvò il Comune di Modica assieme ad altri suoi amici durante i moti del “non si parte” mentre le fiamme bruciavano Palazzo San Domenico. Ieri Nicosia ha ripercorso quei momenti e condiviso la sua commozione e il suo amore per Modica nonostante viva da decenni a Palermo.
Il sindaco della città Maria Monisteri ha voluto consegnare l’Ercole di Cafeo ad Angelo Nicosia, oggi 98enne, descrivendo quello di ieri come uno dei momenti più emozionanti da quando è sindaco di Modica.
“Il racconto di Nicosia, mi lascia un solco nel cuore incancellabile. Modica, la nostra Città, è ben salda nel suo cuore e nella sua mente. Il racconto di quel vetro rotto nel balcone del palazzo per entrare al comune e provare spegnere l’incendio, di quella mano ferita dai vetri e di cui porta ancora i segni, le parole su luoghi, donne, uomini e momenti legati ad una Città, la nostra, che Angelo Nicosa ama come pochi, è un impatto fortissimo in una mattinata indimenticabile, vissuta nel luogo simbolo della nostra Città, l’aula consiliare” ha dichiarato Maria Monisteri.
I moti del “non si parte” ebbero inizio quando ai giovani di età compresa tra i venti e i trent’anni arrivarono le cartoline precetto con le quali dovevano presentarsi ai rispettivi distretti per essere arruolati e mandati al fronte a combattere contro i tedeschi. Migliaia di persone in quei giorni si ribellarono alla chiamata e per evitare la notifica diedero fuoco al municipio.
Il sindaco, accompagnato dall’on. Abbate, ha voluto ringraziare l’architetto Nicosia per quei momenti di 80 anni fa e per l’emozione che ha regalato con il suo racconto e Peppe Ragona che è stato l’anello di congiunzione tra Angelo Nicosia e Modica.
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