Il vescovo di Piazza Armerina, Rosario Gisana indagato per falsa testimonianza
Il vescovo della diocesi di Piazza Armerina, il modicano Rosario Gisana è indagato per falsa testimonianza insieme al suo vicario, Vincenzo Murgano.
Avrebbe mentito ai giudici, deponendo nel processo al prete accusato di violenze, don Giuseppe Rugolo, nel frattempo condannato a 4 anni e 6 mesi per abusi sessuali aggravati su minori.
L’iscrizione dei due prelati nel registro degli indagati era inevitabile dopo il deposto delle motivazioni della sentenza di condanna per Rugolo in cui i giudici hanno messo nero su bianco la responsabilità civile della Curia, colpevole di non essere intervenuta per evitare che il sacerdote abusasse dei giovani parrocchiani. Una inerizia aggravata dal fatto che la vittima, Antonio Messina, ora maggiorenne, avesse chiesto aiuto ad alcuni sacerdoti.
I giudici hanno accusato inoltre il vescovo di aver agevolato gli abusi non tutelando i minori e le loro famiglie. «Nonostante – scrissero – la titolarità di puntuali poteri-doveri conferiti nell’ambito della funzione di tutela dei fedeli, facilitando così l’attività predatoria di un prelato già oggetto di segnalazione». Gisana – stigmatizzarono aveva «evidentemente autorizzato padre Rugolo come figura di riferimento dell’associazione da lui fondata ad operare all’interno della chiesa Madre consentendogli in tal modo con la piena compiacenza della diocesi di creare occasioni di incontro e frequentazioni con i giovani adolescenti».
Lette le motivazioni la vittima era tornata a rivolgersi alla giustizia denunciando i vertici della Diocesi: da qui l’indagine le cui conclusioni sono state notificate al vescovo e al vicario generale. Per tutti vale la presunzione di innocenza,
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