La Virtus Ragusa cede all’ultimo tiro, Capo d’Orlando vince il derby di Sicilia del PalaPadua
Virtus Ragusa 73
Infodrive Capo d’Orlando 75
Parziali: 17 – 20, 35 – 37, 56 – 55
Virtus Ragusa: Erkmaa 15, Piscetta 6, Bertocco 22, Simon 13, Gloria 11, Tumino 2, Vavoli 4, Cascone ne, Mirabella, Kosic ne, Adamu. All.: Valerio-Di Gregorio
Infodrive Capo d’Orlando: Moltrasio, Cecchinato 19, Antonietti 11, Jasaitis 8, Marini 6, Pagano ne, Furin 10, Barattini 7, Galipò, Malaventura, Fresno 14. All.: Bolignano
Arbitri: Mariotti di Basiglio e Fusari di San Martino Siccomario .
Ragusa – Capo d’Orlando passa al PalaPadua e punisce, ben al di là dei propri demeriti, la Virtus Ragusa, reduce da una settimana complicata per l’infortunio di Kosic.
Nella diciassettesima giornata della Serie B Nazionale, finisce 73-75 per gli ospiti (trainati dai 19 punti di Cecchinato).
Ragusa battaglia per tutti i 40’, grazie all’energia di Simon e all’apporto di tutti i giocatori, compresi Tumino e Piscetta che si danno un gran da fare, ma alla fine è costretta a leccarsi le ferite come sette giorni fa, contro Saronno. La squadra esce dal campo fra gli applausi dei tifosi e con una ferita che bisogna subito provare a rimarginare. Nel giorno di Santo Stefano altro derby contro Agrigento, stavolta in trasferta.
Non bastassero gli infortuni di Ianelli e Gaetano, la Virtus deve rinunciare anche a Kosic, reduce da un fastidio muscolare. Per la difesa ragusana si presentano immediatamente due rebus: la stazza di Furin e la qualità sconfinata di Jasaitis (2-9). I padroni di casa approfittano dei ritmi bassi dell’inizio, e della vena di Bertocco e Gloria, per rimanere in scia. La tripla di Bertocco coincide col primo vantaggio: 14-13 al 7’. Capo d’Orlando replica con un parzialino di 0-4, e al tramonto del primo quarto amministra tre punti di margine.
Ragusa ha le rotazioni limitate, ma con l’applicazione e l’energia riesce a sopperire. Dopo il canestro di Marini, arriva un parziale di 8-0 che coinvolge il pubblico: un’altra tripla di Bertocco cristallizza il punteggio sul 28-25. L’Orlandina non si distrae più di tanto, Erkmaa replica ad Antonietti, la gara si gioca sui dettagli. Anche se la difesa ragusana pareggia il livello d’intensità e lo supera con Simon che, oltre alla difesa statuaria su Jasaitis, si rende protagonista di due stoppate clamorose (su Moltrasio in campo aperto e sul lituano). Il canestro di Cecchinato sulla sirena manda l’Infodrive con un pizzico d’inerzia negli spogliatoi.
Al rientro in campo Ragusa fatica per due minuti e mezzo a trovare la via del canestro, l’Orlandina tocca il +6, ma a quel punto sale in cattedra (ancora) Simon: la quarta stoppata della serata dà avvio a un parziale di 11-0, dove spiccano gli otto punti di Bertocco. La Virtus si ritrova a gestire il +5, massimo vantaggio della serata. Capo d’Orlando, con pazienza ed esperienza, rientra e sorpassa. La gara sale di tono: Tumino e Piscetta – il primo con le letture, il secondo con la difesa e i semiganci – permettono a Ragusa di rimanere in vantaggio all’ultimo intervallo, sebbene di un punto: 56-55.
I quattro falli di Erkmaa e Vavoli sono la notizia peggiore per una squadra che fa di necessità virtù e reagisce alle sciagure con coraggio da vendere. La partita, nell’ultima frazione, è tosta sotto il profilo emotivo. La Virtus comanda di un’incollatura, ma alla serata strepitosa di Simon fa da contraltare Cecchinato: otto punti in fila sigillano il pareggio a quota 67. Fresno affetta la difesa ragusana da sinistra, poi ancora Cecchinato e l’Infodrive si ritrova avanti 67-71 con 2’20” da giocare. Simon segna la tripla del -1. Erkmaa il sorpasso in lunetta (72-71). Simon stoppa Fresno, per gli arbitri è fallo: il quarto. L’argentino converte i due liberi (72-73 a -54”). Gloria impatta a cronometro fermo (1/2). Fresno commette infrazione di passi e la Virtus può decidere il suo destino con 33” da giocare. Simon sbaglia l’appoggio in entrata e commette il suo quinto fallo su Barattini, che ha il ghiaccio nelle vene e manda i suoi a condurre di due punti (73-75). Erkmaa sbaglia il jumper sul possesso successivo: arriva la seconda sconfitta consecutiva, ancora di un soffio.
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